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FINANZA ALTERNATIVA PER LE PMI IN ITALIA: QUADERNO DI RICERCA DEL POLITECNICO DI MILANO

La Finanza Alternativa per le PMI in Italia (Quaderno di Ricerca, nov. 2018) OSSERVATORI ENTREPRENEURSHIP & FINANCE


SCHOOL OF MANAGEMENT POLITECNICO DI MILANO
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L’accesso delle PMI al mercato dei capitali è al centro del dibattito economico e politico. Un recente Quaderno di ricerca del Politecnico di Milano analizza un aspetto specifico del problema: lo sviluppo della finanza alternativa al credito bancario.

Secondo l’ultima edizione della Survey on the Access to Finance of Enterprises (SAFE), solo il 58% delle PMI italiane è ottimista circa la possibilità di accedere al credito bancario, contro una media europea del 68% e valori del 74% in Francia e del 76% in Germania. Inoltre, in Europa il 23% delle PMI ritiene di avere buona probabilità di approcciare un investitore nel capitale di rischio e finalizzare un accordo; in Germania e Francia le percentuali sono, rispettivamente, il 29% e il 18%, mentre in Italia è il 9%.

Strumenti come i mini-bond, il crowdfunding, l’invoice trading, il direct lending, il private equity e il venture capital potrebbero rivelarsi importanti per la raccolta di risorse finanziarie, in particolare in un tessuto produttivo frammentato come quello italiano.

Secondo gli Autori del Quaderno, il mercato della finanza alternativa sta rapidamente evolvendo anche in Italia. Tuttavia, le PMI italiane che si affidano a tali canali finanziari sono ancora poche, circa 1.800 imprese negli ultimi 18 mesi.

È necessario, dunque, non solo incrementare l’offerta di strumenti e di risorse ma anche colmare il gap culturale delle PMI, che ha finora frenato l’emancipazione da un modello di finanziamento incentrato sul sistema bancario.