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🇮🇹 Risk management

ANRA: PRESENTATA UNA RICERCA SUL RUOLO DEL RISK MANAGER NELLE AZIENDE ITALIANE

"Imprevisto o probabilità? La carta del Risk Management" - Convegno Annuale ANRA 2018”


ANRA – ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI RISK MANAGER E RESPONSABILI ASSICURAZIONI AZIENDALI
https://www.anra.it/portal


ANRA WEBPAGE DI PRESENTAZIONE del CONVEGNO e link correlati


 

ANRA, l’Associazione Nazionale dei Risk Manager, in occasione del 19° Convegno annuale a Milano, ha presentato una ricerca sul ruolo del risk manager in Italia e in Europa.

L’indagine mostra uno sviluppo crescente della funzione di gestione dei rischi in Italia, che avvicina il Paese alle medie europee e riduce il gap rispetto agli anni passati, anche se le retribuzioni medie dei professionisti italiani restano più basse. L’Italia mantiene una differenza peculiare: il maggiore ricorso a consulenti esterni (quasi un quinto del totale), in ragione della grande diffusione di aziende medio piccole che non possono permettersi una funzione di Risk Management interna e interamente dedicata. È questo il fattore che porta anche a una maggiore coesistenza di responsabilità di Risk Management con responsabilità aggiuntive, quali Compliance o Internal Audit.

Un altro elemento di differenza rispetto al resto d’Europa è la minore maturità del modello di Enterprise Risk Management implementato nelle aziende italiane rispetto ad altri Paesi europei. Un  numero minore di Risk Manager italiani, infatti, è il primo responsabile per la definizione di governance, framework, processi e strumenti di ERM (54% del campione italiano, contro il 76% del campione europeo), o per l’integrazione del Risk Management nelle strategie aziendali (14% per l’Italia, contro il 74% europeo). Il fatto che queste funzioni siano per lo più affidate ad altre figure indica che la funzione di valutazione e gestione del rischio non è ancora completamente sviluppata e integrata nei processi aziendali. 

Analizzando, infine, la percezione dei rischi, emerge dalla ricerca che a livello italiano risulta una maggiore valorizzazione dei rischi relativi ad Asset e Business Continuity, contro il resto d’Europa che invece giudica come rischio più importante quello Cyber.