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CALAMITA’ NATURALI, DANNI ECONOMICI E POVERTA’: UN’ANALISI 1998-2017 IN UN REPORT UNISDR

“Economic losses, poverty and disasters: 1998-2017”


UNISDR - UNITED NATIONS OFFICE FOR DISASTER RISK REDUCTION
https://www.unisdr.org/


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Un recente report pubblicato dall’Office for Disaster Risk Reduction delle Nazioni Unite (UNIDSR) stima i danni economici totali e il numero di vittime correlate alle calamità naturali verificatesi nel mondo tra il 1998 e il 2017.

Il report rileva che i disastri climatici e geofisici hanno causato 1,3 milioni di vittime e causato 4,4 miliardi di feriti, senzatetto, sfollati o bisognosi di assistenza. Mentre la maggior parte dei decessi è dovuta a eventi geofisici - principalmente terremoti e tsunami -, il 91% di tutti i disastri è stato causato da inondazioni, tempeste, siccità, ondate di caldo e altri eventi meteorologici estremi.

Tra il 1998 e il 2017, i Paesi colpiti da eventi catastrofali hanno subito danni economici diretti per un valore di 2.908 miliardi di dollari, di cui 2.245 miliardi dovuti a eventi legati al clima, ossia il 77% del totale. Ciò rappresenta un aumento rispetto al 68% del complesso delle perdite riportate tra il 1978 e il 1997. Nel complesso, i danni economici conseguenti agli eventi meteorologici estremi sono aumentati del 151% nel corso dei due ventenni considerati.

Il report valuta anche i danni assoluti in termini di oneri gravanti sui Paesi più poveri. I risultati rivelano che la disuguaglianza è maggiore di quanto i dati disponibili suggeriscano, a causa di una sistematica sottostima dei danni relativi ai Paesi a basso reddito.
Mentre i Paesi ad alto reddito hanno riportato perdite causate dal 53% degli eventi catastrofali avvenuti tra il 1998 e il 2017, quelli a basso reddito hanno segnalato danni conseguenti solamente al 13% di tali eventi. Nei Paesi a basso reddito, quindi, non sono disponibili dati relativi ai danni causati da quasi l’87% degli eventi catastrofali.

Per le catastrofi avvenute a partire dal 2000, si è rilevato che, nei Paesi a basso reddito, una media di 130 persone per milione di residenti in aree colpite da disastri sono vittime di tali eventi, rispetto alle 18 nei Paesi ad alto reddito. Ciò significa che le persone esposte ai pericoli derivanti dalle calamità naturali nelle Nazioni più povere hanno una probabilità sette volte maggiore di morire rispetto alle popolazioni esposte allo stesso rischio ma residenti nelle Nazioni più ricche.

Tali dati dimostrano che, mentre i danni economici assoluti sono concentrati nei Paesi ad alto reddito, il costo umano dei disastri ricade in modo schiacciante sui Paesi a reddito basso e medio-basso: la vulnerabilità e il grado di sofferenza sono determinati dai livelli di sviluppo economico, piuttosto che dalla semplice esposizione al rischio di calamità naturale.