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🇺🇸 Demografia, Fertilità

LA MINORE FERTILITÀ DELLE DONNE È INFLUENZATA DALLA CONGIUNTURA ECONOMICA? PAPER DEL CENTER FOR RETIREMENT STUDIES

“Is the Drop in Fertility Temporary or Permanent?” (luglio 2018, n. 18-14)

Alicia H. MUNNELL, Anqi CHEN, Geoffrey T. SANZENBACHER


CRR – CENTRE FOR RETIREMENT RESEARCH AT BOSTON COLLEGE
http://crr.bc.edu/


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Il problema della diminuzione della fertilità della popolazione è comune a tutti i sistemi socio-economici avanzati. La crescita del prodotto interno e l’evoluzione della società verso modelli organizzativi più moderni, infatti, porta generalmente con sé scelte di comportamento anche per quanto riguarda la famiglia e la procreazione, scelte che sempre più privilegiano, da una parte, la realizzazione sociale della componente femminile e, dall’altra, contribuiscono a modificare i modelli culturali e di relazione che caratterizzano le culture di origine.

Se questo è lo scenario che si può osservare in pressoché tutti i sistemi economici del mondo, alcuni Paesi stanno sperimentando una più rapida e drastica transizione verso nuovi modelli demografici che non sono più in grado di rispettare il cosiddetto ricambio generazionale (garantito da un tasso di fertilità femminile di 2,1).

Secondo alcune ipotesi questi trend di lungo periodo sono influenzati anche da variabili congiunturali, quali ad esempio l’andamento del ciclo economico.

Lo studio del Center For Retirement Studies dell’Università di Boston analizza l’andamento del tasso di fertilità negli Stati Uniti, valutando se la recente e forte diminuzione della fertilità in seguito alla grande recessione del 2008, che ha accentuato un trend già in atto, è da considerarsi un fenomeno transitorio o permanente e se, quindi, le variabili connesse al ciclo economico contribuiscono a determinare l’andamento anche nel lungo termine.

La risposta non è semplice. Se nel lungo termine, infatti, l’andamento della fertilità è indubbiamente pro-ciclico, tuttavia il trend osservato in questi anni risulta anomalo. Infatti, la fertilità non è ripresa nella fase economica espansiva successiva alla recessione e questo pur tenendo conto delle variazioni nella composizione dell’universo femminile nel corso degli ultimi anni.

Secondo il CRR, quindi, il declino della fertilità nei primi 15 anni del nuovo secolo va attribuito principalmente a variabili quali: la ridotta propensione alla maternità delle donne di origine ispanica, l’aumento del livello di istruzione media delle donne, la diminuzione delle nascite tra le donne che non appartengono ad alcun gruppo religioso e, infine, la riduzione del divario salariale tra donne e uomini.