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COME SOSTENERE GLI INVESTIMENTI ISTITUZIONALI NEI MERCATI EUROPEI DEI CAPITALI. “INTERIM REPORT” CEPS-ECMI

“Fostering Institutional Investment in Europe’s Capital Markets - Reality vs. Expectations” – 2nd Interim Report of the CEPS-ECMI Task Force on Asset Allocation in Europe (April 2018)

Cosmina AMARIEI


CEPS - CENTRE FOR EUROPEAN POLICY STUDIES
https://www.ceps.eu/

ECMI - EUROPEAN CAPITAL MARKETS INSTITUTE
http://www.eurocapitalmarkets.org/about-ecmi/contact


CEPS/ECMI Link al REPORT


 

E’ stato recentemente pubblicato il secondo Interim Report della Task Force CEPS-ECMI sulla asset allocation in Europa.

In apertura viene evidenziato come il progetto europeo di Capital Markets Union (CMU) abbia definito importanti priorità in termini di asset allocation, ad esempio l’aumento del coinvolgimento degli investitori retail, la promozione di investimenti sostenibili, la rimozione degli ostacoli alle attività transfrontaliere.  Si prevede, pertanto, che i mercati dei capitali miglioreranno la capacità di creare valore a lungo termine nell'economia reale e che gli investitori istituzionali saranno in grado di svolgere un ruolo più attivo nel raggiungimento di tale obiettivo generale.

Le compagnie di assicurazione e i fondi pensione sono tradizionalmente considerati “fornitori di capitale a lungo termine”, caratterizzati da comportamenti anticiclici.
La loro asset allocation strategica è influenzata da molteplici fattori e i portafogli risultano essere costruiti intorno a due principali asset class, ossia i titoli a reddito fisso e quelli azionari. Tuttavia, la maggior parte degli investitori istituzionali ha iniziato a spostare le proprie allocazioni più in basso nell’ambito del credit-risk spectrum, prendendo in considerazione anche assets caratterizzati da scadenze più lunghe, mentre si allarga lo spettro di eventuali alternative a causa delle sfide poste dal permanere di bassi tassi di interesse. Sono necessarie maggiori partecipazioni azionarie – idealmente transfrontaliere – per aumentare la diversificazione dei portafogli, per isolare famiglie e intermediari finanziari da shock specifici derivanti dal rischio-paese e, da ultimo, per poter generare rendimenti più elevati.

L’Autore evidenzia l’importanza di realizzare misure atte a contrastare l’attuale basso livello di investimenti azionari sottolineando, nel contempo, la necessità di realizzare modifiche rilevanti alle politiche di asset allocation e di risk management, in modo tale da tenere in debito conto anche la crescente rilevanza dei fattori ESG.