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L’IMPATTO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SULL’ATTIVITÀ ASSICURATIVA: REPORT SCOR

“The Impact of Artificial Intelligence on the (Re)Insurance Sector" (REPORT) "The Impact of Artificial Intelligence on the (Re)Insurance Sector. - SCOR's latest publication examines both the opportunities and challenges that AI will bring to all parties in the insurance ecosystem” (PRESS RELEASE, marzo 2018)


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Se la prima rivoluzione industriale ha portato a una prima età delle macchine, nella quale veniva realizzata una parziale automazione del lavoro manuale, il periodo attuale - contrassegnato dalla rivoluzione digitale -  spingerà il processo attraverso la computerizzazione delle capacità cognitive: questa è la premessa di un report del riassicuratore francese SCOR sugli impatti dell’Intelligenza Artificiale (IA) per l’industria (ri)assicurativa.
Il report raccoglie gli interventi effettuati nel corso della conferenza annuale 2017 organizzata da SCOR.

Secondo gli Autori, l’IA è destinata a cambiare profondamente i diversi aspetti dell’attività assicurativa, dalle assicurazioni vita a quelle sanitarie e sulla persona, dalle assicurazioni property e casualty alla gestione dei rischi operativi e finanziari.

Per quanto riguarda, ad esempio, i rischi della vita umana, i nuovi device digitali permettono di garantire un livello di accuratezza delle previsioni molto elevato, tale da accentuare i rischi di antiselezione. Ne è un esempio, seppure futuribile, l’uso combinato di IA e di applicazioni che permettono una predizione precisa di malattie attraverso la genetica e la fisiognomica.  Con questi strumenti il cliente potrà in futuro disporre di dati sull’esposizione ai rischi molto più accurati di quelli a disposizione della compagnia di assicurazione.

D’altra parte, l’Internet of Things può comportare una migliore misurazione dei rischi da parte dell’assicuratore, rendendo assicurabili rischi che in precedenza non erano ritenuti tali.

Altri importanti ambiti di interesse sono quelli delle assicurazioni property, in cui le applicazioni vanno dai veicoli a guida autonoma all’utilizzo di strumenti sanitari robotizzati, dalle attività agricole a quelle minerarie.

E’ chiaro, tuttavia, che se l’errore umano è la principale causa di incidenti, la progressiva adozione della IA e degli strumenti ad essa connessi condurrà probabilmente a un periodo di transizione, nel quale a una riduzione della frequenza si accompagnerà un aumento del costo medio e della severità dei sinistri.

E’ probabile, inoltre, che si vengano a creare “zone grigie”, nelle quali non sarà facile determinare il responsabile di determinati incidenti, in uno scenario nel quale la responsabilità dovrà essere attribuita tra il costruttore della macchina autonoma, chi ha realizzato il software che la fa funzionare e l’eventuale supervisor umano.

Tra gli aspetti positivi vanno menzionate le esperienze pilota nel campo delle assicurazioni delle calamità naturali, dove sono stati recentemente utilizzati droni per la valutazione delle conseguenze dell’uragano Harvey (agosto-settembre 2017).