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🇮🇹 Ricchezza, Immobili

ISTAT: LA RICCHEZZA NON FINANZIARIA IN ITALIA, ANNI 2005-2016

“Anni 2005-2016, la ricchezza non finanziaria in Italia, stima del valore delle principali attività non finanziarie per settore istituzionale” (1 febbraio 2018)


ISTAT – ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA
https://www.istat.it/it/


ISTAT - Link al DOCUMENTO


 

L’ISTAT ha diffuso i dati riguardanti il valore delle principali attività non finanziarie detenute da Famiglie, Società e Amministrazioni pubbliche per gli anni 2005- 2016. Per la prima volta è fornito anche il valore del livello delle scorte, disponibile dal 2012.

Nel 2016 il valore dello stock di attività non finanziarie possedute dall’insieme dei settori istituzionali in Italia era pari a 9.561 miliardi di euro. Oltre l’84% dello stock di attività non finanziarie era costituto da immobili; quelli residenziali pesavano per il 60% e quelli non residenziali per più del 24%. Gli altri beni di capitale fisso, materiale e immateriale rappresentavano più del 9%. Le scorte pesavano circa il 4%, i terreni agricoli meno del 3% del totale.

Le Famiglie detenevano il 92% del valore del patrimonio residenziale complessivo. Lo stock abitativo è cresciuto in valore del 76% tra il 2001 e il 2016. La discesa dei prezzi sul mercato immobiliare residenziale che si registra dal 2012 ha indotto una riduzione del valore medio delle abitazioni, con una conseguente contrazione del valore della ricchezza abitativa (-1,7% in media annua); nel 2016 la tendenza negativa è rallentata (-1,3%).

Le Società non finanziarie possedevano più del 55% degli immobili non residenziali, le Famiglie produttrici circa il 30% e le Amministrazioni pubbliche circa l’11% del totale.

Nel 2016 lo stock degli altri beni di capitale fisso diversi dagli immobili era detenuto per circa il 76% dalle Società non finanziarie, per il 14% dalle Amministrazioni pubbliche e per circa il 10% dalle Famiglie.

Nello stesso anno, il 92% delle scorte era in possesso delle Società non finanziarie.
Lo stock di terreni agricoli era per quasi il 90% di proprietà delle Famiglie.
Nel 2016 è proseguita la contrazione, iniziata nel 2013, del valore dello stock di beni durevoli delle Famiglie.