Panorama Assicurativo Ania

🇮🇹 Investitori istituzionali

GLI INVESTITORI ISTITUZIONALI NEL 2016 NELLA RELAZIONE BANKITALIA

“Relazione annuale sul 2016”


BANCA D’ITALIA
www.bancaditalia.it


Link alla PAGINA DI PRESENTAZIONE e ai DOCUMENTI CORRELATI

Link al VOLUME


La Relazione annuale di Banca d’Italia, presentata il 31 maggio scorso, dedica un apposito paragrafo alle cifre fondamentali del settore degli investitori istituzionali in Italia. Nel settore sono compresi fondi comuni, assicurazioni, fondi pensione e gestori patrimoniali.

Gli investitori istituzionali italiani, lo scorso anno, hanno raccolto fondi per circa 65 miliardi, un flusso in diminuzione rispetto al 2015. L’afflusso di risorse è stato positivo verso tutti i principali comparti.

Il calo della raccolta ha riguardato principalmente i fondi comuni e le gestioni patrimoniali ed è riconducibile soprattutto ai flussi provenienti dalle famiglie, in diminuzione di 10 miliardi verso i fondi e di 11 miliardi verso le gestioni patrimoniali.

Le sottoscrizioni nette di quote di fondi pensione sono aumentate sia per l’incremento delle contribuzioni sia per una contrazione delle uscite per anticipazioni e riscatti.

La dimensione dell’industria del risparmio gestito sul totale delle attività finanziarie delle famiglie ha continuato a crescere, pur rimanendo al di sotto della media dei paesi dell’area dell’euro e di quelli anglosassoni.

Nel 2016 il patrimonio complessivo gestito dagli investitori istituzionali ha superato i 1.400 miliardi. L’incidenza sul PIL, pari all’85%, è superiore ai valori massimi registrati alla fine degli anni novanta.

La quota del portafoglio investita in titoli pubblici italiani è rimasta stabile in tutti i principali comparti, mentre sono saliti gli investimenti in titoli emessi dalle imprese, soprattutto estere. Il peso dei titoli di non residenti nel portafoglio degli investitori istituzionali italiani resta tuttavia inferiore a quello medio degli investitori istituzionali dell’area dell’euro. Alla fine del 2016 tale quota era pari al 30% per le assicurazioni, a circa il 60% per i fondi comuni aperti e le gestioni patrimoniali e al 70% per i fondi pensione.

La redditività delle compagnie di assicurazione italiane si è mantenuta stabile sia nel ramo vita sia nel ramo danni. Il basso livello dei tassi di interesse ha avuto un impatto contenuto sulla redditività in virtù del buon allineamento tra la durata finanziaria delle attività e quella delle passività.

Il calo della raccolta dei fondi comuni e delle gestioni patrimoniali ha contribuito alla riduzione dell’1% degli utili dei gestori di fondi aperti e di patrimoni su base individuale. La redditività dei gestori specializzati nel private equity è diminuita a causa delle perduranti difficoltà nel raccogliere nuovi capitali. È continuato il miglioramento dei risultati delle SGR attive nel comparto immobiliare, grazie a un minor carico fiscale.