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🇮🇹 Demografia

ISTAT: PREVISIONI REGIONALI DELLA POPOLAZIONE ITALIANA AL 2065

“Il futuro demografico del Paese. Previsioni regionali della popolazione residente al 2065” Statistiche Report, 26 aprile 2017


ISTAT – ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA
www.istat.it


Link al REPORT


ISTAT ha recentemente pubblicato un Report statistico contenente le previsioni regionali della popolazione residente in Italia al 2065.

La popolazione residente attesa per l’Italia è stimata pari, secondo lo scenario mediano, a 58,6 milioni nel 2045 e a 53,7 milioni nel 2065. La perdita rispetto al 2016 (60,7 milioni) sarebbe di 2,1 milioni di residenti nel 2045 e di 7 milioni nel 2065. Tenendo conto della variabilità associata agli eventi demografici, la stima della popolazione al 2065 oscilla da un minimo di 46,1 milioni a un massimo di 61,5. La probabilità di un aumento della popolazione al 2065 è pari al 7%.

Nello scenario mediano, mentre nel Mezzogiorno il calo di popolazione si manifesterebbe lungo l’intero periodo, per il Centro-Nord, superati i primi trent’anni di previsione con un bilancio demografico positivo, un progressivo declino della popolazione si registrerebbe soltanto dal 2045 in avanti.
La probabilità empirica che il Centro-Nord abbia nel 2065 una popolazione più ampia rispetto a oggi è pari al 31%, mentre nel Mezzogiorno è pressochè nulla.

Appare dunque evidente uno spostamento del peso della popolazione dal Mezzogiorno al Centro-Nord del Paese. Secondo lo scenario mediano, nel 2065 il Centro-Nord accoglierebbe il 71% di residenti contro il 66% di oggi; il Mezzogiorno, invece, arriverebbe ad accoglierne il 29% contro il 34% attuale.

Le future nascite non saranno sufficienti a compensare i futuri decessi. Nello scenario mediano, dopo pochi anni di previsione il saldo naturale raggiunge quota -200.000, per poi superare la soglia di -300.000 e -400.000 unità nel medio e lungo termine.

La fecondità è prevista in rialzo, da 1,34 a 1,59 figli per donna nel periodo 2016-2065 secondo lo scenario mediano. Tuttavia, l’incertezza aumenta lungo il periodo di previsione. L’intervallo di confidenza proiettato al 2065 è piuttosto alto e oscilla tra 1,25 e 1,93 figli per donna.

La sopravvivenza è prevista in aumento. Entro il 2065 la vita media crescerebbe fino a 86,1 anni e fino a 90,2 anni, rispettivamente per uomini e donne (80,1 e 84,6 anni nel 2015). L’incertezza associata assegna limiti di confidenza compresi tra 84,1 e 88,2 anni per gli uomini e tra 87,9 e 92,7 anni per le donne.

Nella stima della popolazione residente attesa per l’Italia un contributo determinante è esercitato dalla revisione delle migrazioni con l’estero. Il saldo migratorio con l’estero è previsto positivo, essendo mediamente superiore alle 150.000 unità annue (133.000 l’ultimo rilevato nel 2015) seppure contraddistinto da forte incertezza. Non si esclude l’eventualità, ma con bassa probabilità di concretizzarsi, che nel lungo termine esso possa diventare negativo.

L’età media della popolazione passerà dagli attuali 44,7 a oltre 50 anni del 2065. Considerando che l’intervallo di confidenza finale varia tra 47,8 e 52,7 anni, il processo di invecchiamento della popolazione è da ritenersi certo e intenso.

Il picco di invecchiamento colpirà l’Italia nel 2045-50, quando si riscontrerà una quota di ultra sessantacinquenni vicina al 34%.