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🌎 Finanza, Bassi tassi di interesse

BASSA CRESCITA, BASSI TASSI DI INTERESSE: GLI IMPATTI PER GLI INTERMEDIARI FINANZIARI (FMI)

“Chapter 2: low growth, low interest rates, and financial intermediation” - IMF GFSR “Low interest rates put global financial sector at risk, IMF warns” - THE GUARDIAN, PRESS RELEASE (06.04.2017)


IMF-INTERNATIONAL MONETARY FUND
https://www.imf.org


IMF GFSR Chapter 2 Low growth, low interest rates, and financial intermediation

THE GUARDIAN Link alla PRESS RELEASE (06.04.2017)



Nel suo ultimo “Global Financial Stability Report”, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha effettuato un’analisi degli impatti che uno scenario prolungato di bassi tassi di interesse e di ridotta crescita economica è destinato ad avere sul settore finanziario e assicurativo.

Il Fondo evidenzia che tale scenario rappresenta una sfida considerevole per le istituzioni del settore e che, nel lungo termine, implicherà mutamenti rilevanti nei modelli di business di banche, assicurazioni e fondi pensione, nonché nei relativi prodotti offerti ai risparmiatori.

In presenza di una curva dei rendimenti piatta, nell’impossibilità di ridurre i tassi sui depositi significativamente sotto lo zero, gli utili delle banche sono destinati a ridursi. Le banche di dimensioni minori, meno diversificate e più dipendenti dai depositi, sono quelle che maggiormente possono risentire di tale scenario; ne risulterebbe una forte pressione al consolidamento.
Una bassa crescita economica e l’invecchiamento demografico dovrebbero ridurre la domanda di credito di famiglie e imprese e accrescere la richiesta da parte delle famiglie di depositi liquidi e di servizi di pagamento.
In tale scenario le banche dovrebbero sviluppare servizi di tipo fee-based.

I fondi pensione a prestazioni definite offerti dai datori di lavoro sembrano destinati a diventare meno appetibili rispetto ai fondi a contributi definiti, che offrono maggiore flessibilità.

L’aumento della longevità dovrebbe spingere la domanda di assicurazioni malattia e di tipo long-term care. Dovrebbe ridursi la domanda di prodotti assicurativi di risparmio a rendimento garantito, mentre dovrebbe crescere quella di fondi indicizzati di tipo passivo offerti dalle società di asset management.

Il quadro regolamentare dovrebbe adattarsi al nuovo scenario e mirare alla stabilità di lungo periodo,  e non cedere alle richieste di alleggerimento di breve termine.

Per le banche ciò significa facilitare un processo di consolidamento e l’uscita dal mercato dei soggetti più deboli, evitare l’eccessiva assunzione di rischio e tenere sotto controllo il problema del too-big-to-fail.

I requisiti di solvibilità dovrebbero incoraggiare le imprese di assicurazione vita ad effettuare i necessari aggiustamenti dei loro modelli di business.

Vigilanza e regolamentazione delle attività di asset management devono diventare più importanti mano a mano che cresce il peso del settore all’interno del sistema finanziario.