Panorama Assicurativo Ania

🇮🇹 Asset-Liability Management

DURATION, CONVESSITA’ E GESTIONE OTTIMALE DI UN PORTAFOGLIO DI BOND DI UN’IMPRESA ASSICURATRICE VITA

“Duration, convexity and the optimal management of bond portfolios for insurance companies” Quaderno n. 7, febbraio 2017

Riccardo CESARI, Vieri MOSCO


IVASS – ISTITUTO PER LA VIGILANZA SULLE ASSICURAZIONI
http://www.ivass.it/


IVASS Link al QUADERNO


Lo scenario prolungato di bassi tassi di interesse rende necessario - per le imprese di assicurazione vita - adottare strategie di gestione integrata attivo-passivo, che consentano un adeguato matching dei flussi finanziari. Il Quaderno IVASS n. 7 propone un modello di immunizzazione finanziaria applicato alle imprese assicuratrici italiane che offrono prodotti vita con partecipazione agli utili. Il modello consente alle imprese di valutare la posizione del proprio portafoglio rispetto alla frontiera efficiente e il grado di rischiosità del mix prescelto di attività e passività.


Gli Autori discutono i risultati di due strategie di immunizzazione finanziaria elaborate da Fong e Vasicek, che sono applicate a un portafoglio di titoli a reddito fisso di un campione di imprese di assicurazione italiane operanti nel settore delle polizze con partecipazione agli utili.

Viene dapprima analizzato il contributo di Fong e Vasicek del 1984, che prevede un limite inferiore allo shortfall del portafoglio titoli, gestito con un obiettivo di duration-matching, in presenza di uno shock della struttura per scadenza dei tassi di interesse.
Emerge una strategia di gestione passiva, volta alla minimizzazione del rischio, in modo tale che l’esposizione a una variazione arbitraria della curva dei tassi sia minimizzata rispetto a una misura di rischio che è crescente con la dispersione dei cash-flow.

E’ poi generalizzato l’approccio del 1983 - dei medesimi Autori -  in linea con il classico approccio rischio-rendimento per la gestione di portafoglio, in un modello che supera la prospettiva passiva della minima esposizione al rischio e punta solo a una minimizzazione parziale, bilanciata da un maggiore rendimento potenziale.

L’applicazione empirica mostra che questa prospettiva può rivelarsi utile per individuare quali gestioni separate possono essere riposizionate sulla frontiera efficiente, a un livello predefinito del risk appetite dell’impresa.