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🇮🇹 Calamità naturali, Alluvioni

SWISS RE: RIDURRE LA VULNERABILITÀ AL RISCHIO ALLUVIONE IN ITALIA

“Flood resilience in Italy - Acting together”


SWISS RE
http://www.swissre.com/


SWISS RE Link al REPORT


 

La frequenza e la severità delle alluvioni sono aumentate, in Italia,  nel corso degli ultimi decenni. Partendo da questa premessa, il Report di Swiss Re analizza il fenomeno dei danni causati da alluvioni e piogge torrenziali nel nostro Paese.

Secondo lo studio, il protection gap relativo a questo tipo di rischio è in crescita.  Le alluvioni degli ultimi decenni - da quella del dopoguerra del Polesine nel 1951, passando per il Piemonte nel 1994 e nel 2000 e considerando gli eventi che hanno colpito la provincia di Genova nel 2002 e dal 2012 al 2014 - sono aumentate in frequenza e gravità.

I danni causati dagli eventi che hanno colpito la regione Padana negli anni recenti sono stimati in 4 miliardi di euro, con 37 vittime e 40.000 senzatetto. Solo il 10% dei danni era assicurato.

Ogni parte del territorio è soggetta a questa tipologia di rischio ed è quindi necessario avviare iniziative per migliorare la resilienza e mitigare le conseguenza di eventi destinati a diventare sempre più frequenti.

La classificazione proposta da Swiss Re identifica quattro tipologie di eventi alluvionali:

  • alluvioni da pioggia: conseguenza di grandi e intense quantità di pioggia, di solito di breve durata. Si tratta delle cosiddette "bombe d’acqua";
     
  • alluvioni di origine fluviale:  risultato della combinazione delle conseguenze del disgelo e di forti e continue piogge, le quali provocano il danneggiamento e/o la distruzione degli argini dei corsi d’acqua;
     
  • alluvioni costiere:  conseguenza di tempeste e/o di forti venti che colpiscono coste, porti e insediamenti umani;
     
  • alluvioni conseguenti all’improvviso tracimare e/o cedere di dighe o laghi artificiali.

Tutte e quattro le tipologie di eventi si sono verificate nel nostro Paese.

Swiss Re presenta un nuovo modello probabilistico, in grado di garantire una quantificazione del rischio accurata e di adattarsi alla realtà italiana, facilitando così la riduzione di un gap di protezione che rimane rilevante.