Panorama Assicurativo Ania

🇪🇺 Analisi dei mercati

BCE: RAPPORTO SULLA STRUTTURA DEL SETTORE FINANZIARIO IN EUROPA

Report on financial structures (Oct. 2016)


ECB - EUROPEAN CENTRAL BANK
http://www.ecb.europa.eu/


ECB Link al REPORT



Il report in esame, recentemente pubblicato dalla Banca Centrale Europea, analizza le principali caratteristiche e tendenze di sviluppo del settore finanziario nell’Eurozona  (e rappresenta un “complemento” alla Financial Stability Review, che ECB pubblica ogni due anni).

Le diverse parti che compongono il report sono dedicate, rispettivamente, al settore bancario (MFIs – Monetary Financial Insitutions), alle imprese assicuratrici e ai fondi pensione (ICPFs – Insurance Corporations and Pension Funds) e ad altri intermediari finanziari (OFIs – Other Financial Intermediaries).

Per quanto concerne la sezione dedicata ad assicurazioni e fondi(1), gli assets finanziari hanno evidenziato una costante crescita negli ultimi anni e sono risultati pari a 9.100 miliardi a fine 2015 (rispetto a 8.900 migliaia di miliardi del 2014 e a 6.000 miliardi di fine 2008).

Rispetto al totale, gli assets delle imprese assicuratrici rappresentano il 76%, mentre quelli dei fondi pensione sono passati dal 21% (fine 2008) al 24% (fine 2015).

Assicurazioni e fondi pensione sono grandi investitori in titoli di Stato e in fondi comuni: le rispettive quote sono passate da 16% e 20% nel 2008 a 19% e 28% a fine 2015. In flessione, invece, gli investimenti in azioni e altre partecipazioni (le rispettive quote sono risultate pari, a fine 2015, a circa 8% e 11%). La quota delle obbligazioni societarie – un’altra voce importante degli investimenti di assicuratori e fondi pensione – si è mantenuta sostanzialmente stabile, circa il 23%.

In relazione alla gestione degli investimenti, il report evidenzia due caratteristiche: la tendenza al de-risking dei portafogli e l’elevata esposizione ad attività a reddito fisso; quest’ultima, insieme al perdurare di bassi tassi di interesse, nel lungo termine tende a pesare su redditività e solvibilità di imprese e fondi(2). Pertanto, la ricerca di nuove opportunità di business e la necessità di diversificare gli investimenti sta spingendo le imprese verso attività “non-tradizionali” (variable annuities, derivative transactions) e sta favorendo operazioni di fusione/acquisizione.

La crescita dei premi vita è caratterizzata da uno sviluppo contenuto (il tasso di crescita media annua è risultato pari a 2,7% per il primo semestre 2015 e a 0,7% per la seconda metà dell’anno); il report sottolinea che, in molti Paesi europei, la vendita di prodotti vita con garanzia di rendimento rappresenta ancora la maggior fonte di reddito per le imprese del comparto.

Per contro, la performance delle imprese danni risulta migliore, grazie alla concomitanza di diversi fattori: la minore vulnerabilità rispetto ai bassi tassi di interesse, l’obbligatorietà di alcune coperture e l’elevato grado di competitività di alcuni prodotti (soprattutto nell’ambito della r.c. auto). Il combined ratio risulta pressochè stabile dal 2013; il valore mediano nel 2015 era circa del 95%.

Da ultimo, il solvency ratio delle imprese assicuratrici vita europee si aggirava intorno al 200% nel 2015, una soglia da considerare coerente con i requisiti Solvency I (in vigore fino a fine esercizio). Nel contempo, è stato registrato un considerevole aumento nella dispersione delle solvency positions delle grandi imprese assicuratrici: il valore del 90° percentile era circa 283%, mentre il valore del 10° percentile era circa 134%.

Quanto alle imprese danni, negli ultimi anni il solvency ratio è risultato in declino; in particolare, ha subito un netto calo alla fine del 2015 (si è posizionato a circa 220%, il valore più basso mai registrato dalla fine del 2009).

Per contro, il solvency trend delle imprese danni ha dimostrato un certo grado di eterogeneità tra i gruppi assicurativi inclusi nel campione.

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 (1) I dati commentati nel report provengono dai bilanci delle imprese e dei fondi pensione, oppure direttamente da EIOPA.

(2) Il median return on equity (ROE) per l’insieme delle attività assicurative (vita e danni) è passato dal 10,8% di fine 2013 all’8,5% di fine 2015.