Panorama Assicurativo Ania

🇮🇹 Assicurazione vita, Rendite

ANIA: INDAGINE SUL RICORSO ALLA RENDITA VITALIZIA. ESERCIZI 2012-2014

“Indagine sul ricorso alla rendita vitalizia. Esercizi 2012-2014”


ANIA – ASSOCIAZIONE NAZIONALE FRA LE IMPRESE ASSICURATRICI
www.ania.it


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ANIA ha recentemente pubblicato i risultati dell’indagine sul ricorso alla rendita vitalizia relativamente agli anni 2012-2014.
L’indagine ha coinvolto, per la prima volta, tutte le imprese operanti nel settore vita.


Sono state analizzate, distintamente,  due tipologie di contratto: quelle di capitale con opzione di conversione in rendita e quelle di rendita differita. Per ciascuna di queste tipologie si è proceduto al calcolo di alcuni indicatori statistici allo scopo di misurare il fenomeno della propensione alla rendita vitalizia, sia in termini di numero di contratti sia ponderato per i capitali maturati esigibili in forma di rendita.

Nel triennio 2012-2014 il numero complessivo dei contratti (di capitale e di rendita differita) giunti a scadenza è stato pari a 2,9 milioni, a fronte di un ammontare di 61,3 miliardi di euro. Il capitale medio maturato è stato pari a 21.069 euro, di cui 20.379 euro relativamente a contratti di capitale e 31.234 euro relativamente a capitali di copertura di contratti di rendita differita.

In merito ai contratti che hanno dato luogo al pagamento della rendita, l'importo medio complessivo dei capitali maturati è stato pari a 38.248 euro: nel dettaglio, i contratti di capitale hanno registrato un ammontare medio pari a 42.249 euro, superiore di oltre 4.000 euro a quello dei contratti di rendita differita (37.752 euro).
Nell’ultimo anno analizzato l’importo medio dei contratti di capitale si è attestato a 47.012 euro, l’ammontare più alto mai rilevato (superiore di oltre 5.000 euro rispetto all’anno precedente e di oltre 8.000 euro rispetto al 2012); analogo trend si osserva per quello relativo alle rendite differite, anch’esso progressivamente in aumento dal 2011 (quando era pari a 33.891 euro), fino a raggiungere l’importo più alto rispetto agli anni precedenti e pari a 39.413 euro nel 2014.

La propensione alla rendita – cioè il rapporto tra le rendite attivate (sia come numero sia come importo) e i contratti in scadenza – si conferma piuttosto contenuta, specialmente per quanto riguarda i contratti stipulati in forma di capitale.
In termini di numero di contratti, nel triennio la media ponderata del tasso di propensione alla rendita è stata dello 0,274% (0,239% registrato nella precedente edizione della statistica, per gli esercizi 2011-2013), a seguito di un numero di rendite erogate pressoché stazionario negli ultimi due anni e di una progressiva diminuzione di contratti giunti a scadenza nell’arco del triennio analizzato.
In termini di importi, la media ponderata del tasso di propensione alla rendita è stata dello 0,498% (0,459% registrato nella precedente edizione della statistica per gli esercizi 2011-2013), conseguenza del progressivo aumento nel triennio analizzato degli importi di rendite erogate e di un ammontare invece decrescente degli importi dei contratti giunti a scadenza.

Nel 2014 si sono dunque registrati tassi complessivi di propensione alla rendita superiori a quelli del biennio precedente, sia per numero di contratti sia per importo.