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IL PROTECTION GAP PER I RISCHI MALATTIA, INVALIDITÀ E MORTE: CHE FARE? REPORT ZURICH

“Income protection gaps: challenge and opportunity” 2016 Global Survey Findings


ZURICH
https://www.zurich.com


Link al REPORT



Attraverso il report in oggetto,  la compagnia di assicurazione Zurich intende analizzare un fenomeno che riguarda sempre più le società avanzate, ossia la riduzione del reddito che colpisce le famiglie in seguito all’invalidità o al decesso del principale percettore di reddito.

Il report si basa su un’indagine realizzata in collaborazione con la Smith School of Enterprise and Envinronment dell'Università di Oxford e condotta intervistando oltre 11.000 persone di undici Paesi europei ed extra-europei.

Anche se è difficile effettuare una stima dell’Income Protection Gap (IPG), numerosi studi sono concordi nel ritenere che questo problema è destinato a diventare una delle principali sfide dei prossimi anni, non solo per famiglie e individui, ma anche per le imprese.

L’invecchiamento della popolazione, il numero crescente di lavoratori precari e part-time, la diminuzione del livello delle prestazioni assistenziali garantito dallo Stato, sono tutti fattori che rischiano di far diventare l’IPG una minaccia per lo sviluppo economico e sociale.

Secondo l’indagine, circa un terzo dei rispondenti possiede una forma di assicurazione contro la malattia o la disabilità, una quota che varia significativamente tra Paese e Paese.

Mentre, ad esempio, in Germania solo il 17% risulta essere assicurato contro le conseguenze finanziarie della disabilità, in Malesia e a Hong Kong i due terzi dichiarano di avere integrato la protezione garantita dallo Stato.

In generale, gli individui tendono a sottostimare il rischio di disabilità, malattia grave o morte prematura del capofamiglia: solo circa il 38% ritiene che uno di questi eventi abbia una probabilità del 10% di accadere nel corso della propria vita.

Il livello di consapevolezza e di informazione è insufficiente.
Il 60% degli intervistati, infatti, dichiara di non sapere come proteggersi da questi rischi. Secondo le attese, la consapevolezza aumenta al crescere del reddito e del livello di istruzione.

Circa il 50% degli intervistati nutre un notevole grado di fiducia nei confronti dell’intervento pubblico, mentre la metà rimanente è convinta che il grado di protezione offerto dallo Stato sia destinato a ridursi nei prossimi cinque anni.

La percezione dell’IPG è profondamente eterogenea a livello territoriale e all’interno delle classi sociali di uno stesso Paese.

Non esiste quindi, conclude il report, una soluzione "one size fits all"; è comunque necessaria, sul tema in questione, una partnership tra settore pubblico e assicurazione privata.