Panorama Assicurativo Ania

🇮🇹 Analisi dei mercati, Vigilanza

IVASS: RELAZIONE SULL’ATTIVITA’ SVOLTA NEL 2015 E CONSIDERAZIONI DEL PRESIDENTE

“Relazione sull’attività svolta dall’Istituto nell’anno 2015”


IVASS – ISTITUTO PER LA VIGILANZA SULLE ASSICURAZIONI
http://www.ivass.it/


IVASS Link alle CONSIDERAZIONI DEL PRESIDENTE

IVASS Link al VOLUME


Il Presidente dell’IVASS, Salvatore Rossi, ha presentato lo scorso 15 giugno, a Roma, la Relazione sull’attività svolta dall’Istituto nel 2015.

Nel corso delle sue Considerazioni, il Presidente Rossi ha sottolineato la crescita della raccolta premi e il buon risultato reddituale raggiunto dalle compagnie italiane. I premi raccolti sono aumentati del 2,5% rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 150 miliardi, pari al 9% del PIL; oltre tre quarti provengono dalle assicurazioni sulla vita. Il rendimento del capitale (return on equity, ROE) ha sfiorato lo scorso anno il 10% nel comparto vita e ha superato il 7% nei rami danni.

I premi r.c. auto sono scesi nel 2015 ma il “caso Italia” - polizze care e un tasso alto di frodi - non è, ad avviso del Presidente Rossi, risolto. I segnali di miglioramento si sono rafforzati e estesi: nel 2015 i prezzi medi delle polizze sono calati del 7,5% e i contratti con scatola nera sono arrivati a un sesto del totale. Si è ridotto il divario tra i prezzi delle polizze italiane e quelle di Francia, Germania e Spagna, dai 234 euro del 2011 a circa 150 euro.
L'attività antifrode delle compagnie di assicurazione ha consentito una riduzione dei costi dei risarcimenti pari all'1,5% dei premi e potrà ora ricevere un sostegno decisivo dal nuovo Archivio Integrato Antifrode (AIA).

Il persistere di tassi di interesse bassi, o addirittura negativi, è al centro delle preoccupazioni di tutti gli assicuratori del mondo – ha sottolineato Rossi –, anche se le imprese italiane appaiono meno colpite di quelle di altri paesi europei. Tuttavia, l'industria assicurativa deve attrezzarsi per resistere a una "normalità" che si preannuncia non breve.

Con l’arrivo di Solvency II, i nuovi metodi di calcolo dei requisiti di capitale in base ai rischi consentono a molte imprese assicuratrici italiane di esibire un livello di capitale di solvibilità più alto di quello rilevato con Solvency I.  Tuttavia, occorre evitare di forzare le nuove regole sfruttando la loro complessità.

Il Presidente Rossi ha infine sottolineato come il dibattito in merito a  "se i titoli di Stato debbano essere considerati rischiosi ai fini del calcolo del requisito di capitale"  sia da considerarsi  una questione globale, non solo europea. La questione va dunque affrontata in sedi globali, per non porre a carico delle imprese europee indebiti svantaggi concorrenziali, e in modo coerente fra i diversi settori dell'intermediazione finanziaria. Ha ricordato che le compagnie italiane, a differenza di quelle degli altri principali Paesi europei, investono relativamente molto in titoli di Stato (il 45% circa degli attivi) e meno in obbligazioni di imprese. Inoltre, mostrano una spiccata preferenza per quelli nazionali (il 94% di quelli in portafoglio sono italiani).
 Le compagnie stanno comunque accrescendo la quota di investimenti finanziari diversi dai titoli di Stato. Le obbligazioni di imprese nei loro portafogli hanno superato i 120 miliardi alla fine del 2015 (rispetto a  meno di 90 di due anni prima) e ciò per reagire alla prolungata condizione di bassi rendimenti.  L'accresciuta inclinazione delle compagnie assicurative verso le obbligazioni corporate - conclude - si scontra però con i limiti dell'offerta nazionale.

Il Report annuale dell’Istituto è, come di consueto, ricco di dati e informazioni sul mercato assicurativo italiano e sull’attività svolta dall’Istituto. I capitoli in cui è suddiviso il documento sono i seguenti:

  • il mercato assicurativo;
  • l’evoluzione del contesto normativo;
  • l’azione di vigilanza prudenziale;
  • la tutela dei consumatori;
  • le sanzioni;
  • la consulenza legale;
  • l’organizzazione;
  • appendice (tavole statistiche).