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CENSIS – RBM SALUTE: 5° RAPPORTO SUL RUOLO DELLA SANITÀ INTEGRATIVA IN ITALIA

“Più sanità solo per chi può pagarsela: nell’ultimo anno 11 milioni di italiani hanno dovuto rinunciare a prestazioni sanitarie” – COMUNICATO STAMPA (08.06.2016)


CENSIS
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RBM ASSICURAZIONE SALUTE
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CENSIS Link al COMUNICATO STAMPA



Il CENSIS e la compagnia di assicurazioni RBM Salute hanno presentato, in occasione del VI Welfare Day, la quinta edizione dell’Indagine sul ruolo della sanità integrativa in Italia.

La ricerca pone in evidenza come, al processo di risanamento della sanità pubblica, sia seguita la percezione di un peggioramento della qualità e dell’accessibilità del Servizio Sanitario Nazionale.

Emerge dall’indagine che chi può e ha bisogno ricorre sempre più al privato, il quale -  a sua volta - diventa maggiormente competitivo, avvantaggiandosi anche dei contributi pubblici alla sanità privata convenzionata.

Aumenta invece, tra i cittadini con i redditi più bassi, il numero di coloro che rinunciano o rinviano le cure sanitarie. Il fenomeno riguarda, in particolare, 2,4 milioni di anziani e 2,2 milioni di Millennials.

In tale contesto, cresce la “legittimazione sociale” (secondo la definizione della ricerca) della sanità integrativa, non più vista come strumento di erosione della sanità pubblica ma come opportunità di rispondere alle esigenze dei cittadini. Sono ormai più di 26 milioni gli italiani che si dicono propensi a sottoscrivere una polizza sanitaria o ad aderire a un Fondo integrativo.

Il 30,7% di chi ha sottoscritto qualche forma di sanità integrativa lo ha fatto perché in precedenza spendeva troppo di tasca propria, il 25% perché la tutela era estendibile alla propria famiglia e il 13,6% per accedere più rapidamente alle prestazioni.

Chi si è rifiutato di aderire alla sanità integrativa lo ha fatto per il costo eccessivo (49,7%), per i dubbi sulla utilità (28,7%) e, infine, per una mancanza di fiducia nei confronti delle compagnie o dei gestori della sanità integrativa (21,0%).