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BANCA MONDIALE: ISTITUITA UNA NUOVA “PANDEMIC EMERGENCY FACILITY” (PEF)

“World Bank Group Launches Groundbreaking Financing Facility to Protect Poorest Countries against Pandemics” (21_May-2016) “Pandemic Emergency Facility (PEF): Frequently Asked Questions” (03.-May-2016)


THE WORLD BANK
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In un recente comunicato, la Banca Mondiale ha sottolineato come il rischio pandemico costituisca una seria minaccia alla difesa della salute, una grave causa di destabilizzazione sociale e di pericolo per la sicurezza economica su scala globale. Tuttavia, ha evidenziato anche come le conseguenze di una pandemia possano essere contenute da efficaci tecniche di prevenzione del rischio e da misure finalizzate a diminuire l’attuale, consistente sottoassicurazione.

Con riguardo agli aspetti economici, la Banca Mondiale indica che l’attuale costo annuo di una pandemia di grado “moderatamente severo” possa essere valutato in circa 570 miliardi di dollari USA, corrispondenti allo 0,7% del PIL mondiale.
Pertanto, senza un sistema in grado di colmare -  almeno in parte -  lo stato di persistente insufficienza dei fondi utilizzabili per fronteggiare le emergenze, le economie e i sistemi sanitari più deboli continueranno pagare il tributo più oneroso in termini economici e di vite umane, mentre il mondo continuerà, inefficacemente, a “tamponare” le varie situazioni di crisi.     

La Banca Mondiale – in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) e altri partners del settore pubblico e privato – ha pertanto istituito la Pandemic Emergency Financing Facility (PEF), al fine di fornire i mezzi economici necessari a sviluppare la prevenzione del rischio pandemico. Lo scopo principale è quello di agire “a monte”, prima che i focolai di gravi malattie facilmente trasmissibili possano diventare vere e proprie pandemie, caratterizzate da costi altissimi sotto il profilo umano ed economico.

Il PEF verrà finanziato sia per mezzo di liquidità (“cash window”) sia attraverso uno strumento assicurativo (“insurance window”). In quest’ultimo caso si tratta, essenzialmente, di risorse tratte dal mercato della riassicurazione, combinate con CAT bonds (capital-at-risk-notes) emessi da IBRD (International Bank for Reconstruction and Development). Tale strumento sarà in grado di erogare una copertura massima iniziale di 500 milioni di dollari USA per un periodo iniziale di tre anni.
Come misura complementare, la cash window ha lo scopo di finanziare - attraverso un funding più “flessibile” - il controllo preventivo di quelle situazioni di “criticità emergente”, che tuttavia non sono tali da richiedere l’attivazione dell’insurance window.

Tali strumenti entreranno in funzione in via preventiva, fornendo rapidamente fondi ai Paesi interessati dall’insorgere di situazioni sanitarie critiche, prima che queste possano trasformarsi in vere e proprie pandemie.
I criteri di accesso al PEF sono vincolati ad alcune caratteristiche legate alla criticità sanitaria in atto:

  • numero di casi/di decessi;
  • rapidità di sviluppo della malattia e numero di Paesi interessati dalla sua diffusione.