Panorama Assicurativo Ania

🌎 Assicurazione auto, Innovazione, Tecnologia

“CONNECTED CARS ECOSYSTEMS”: COME CAMBIA L’ASSICURAZIONE AUTO NELL’ERA DIGITALE (MCKINSEY)

“Shifting gears: Insurers adjust for connected-car ecosystems” (May 2016)

Markus LÖFFLER, Christopher MOKWA, Björn MÜSTERMANN, Johannes WOJCIAK


MCKINSEY & COMPANY
http://www.mckinsey.com/


MCKINSEY&Co. - Link allARTICOLO



Gli Autori evidenziano come le imprese assicuratrici possano offrire prodotti e servizi migliori grazie all’investimento in tecnologie innovative e creando, allo scopo, utili partnership con i soggetti attivi nello sviluppo dei veicoli a guida autonoma (smart-cars / connected-cars technologies).

Le nuove tecnologie stanno permettendo, nell’industria automobilistica, la realizzazione di applicativi in grado di rispondere alla domanda di sicurezza e di contenimento dei costi proveniente dalla clientela; e ciò sta avvenendo grazie all’opera di una vasta e interconnessa rete di esperti, un vero e proprio “ecosistema” costituito da case costruttrici, imprese assicuratrici, società di telecomunicazioni, piattaforme che offrono servizi digitali (Amazon, Uber).

E’ vero, da un lato, che lo sviluppo di tale “ecosistema” sta ponendo gli assicuratori di fronte a un fenomeno di rapida “digital disruption”: in questo senso, ad esempio, le banche dati delle imprese – con i tradizionali “profili di rischio” basati sull’andamento dei sinistri (claims history) – finiranno per perdere valore a fronte della crescente disponibilità di dati ottenuti, in tempo reale, dalle connected cars.
Per contro, gli Autori sottolineano che il trend descritto è da considerare un’opportunità: alcune compagnie hanno lanciato sul mercato prodotti assicurativi usage-based, in grado di offrire sconti consistenti ai conducenti virtuosi e, nel contempo, di usufruire delle informazioni raccolte dagli strumenti di onboard diagnostics installati sui veicoli.

Tali informazioni possono essere utilizzate, ad esempio, per:

  • identificare eventuali “impennate” della sinistralità (in alcuni luoghi, in alcuni momenti della giornata o in determinate circostanze atmosferiche);
  • sviluppare profili di rischio “dinamici”, con effetti diretti sul calcolo del premio (premi più bassi a fronte di minor rischio);
  • aumentare la segmentazione della clientela, migliorare il targeting e la personalizzazione dell’offerta;
  • comprendere meglio l’effettiva portata di un sinistro, in modo da pervenire – tra l’altro – a diagnosi più precise e cure più mirate in caso di lesioni;
  • fornire alla clientela informazioni aggiuntive “non-tradizionali” (ad esempio, indicando il momento migliore per sostituire l’auto oppure le modalità per migliorare la qualità della guida).  Ciò permetterebbe all’assicuratore di evolvere agli occhi della clientela, trasformandosi da “fornitore di prodotti assicurativi” a  “distributore di servizi assicurativi”. Una simile figura “poliedrica” verrebbe contattata non soltanto al momento del rinnovo della polizza, con sicuro vantaggio in termini di fidelizzazione del cliente.  

Secondo gli Autori, pertanto, partecipare con successo al Connected-Car Ecosystem significa aumentare in misura significativa gli investimenti nell’ambito dell’Information Technology, sviluppare portali e app destinate alla clientela, aumentare il know-how in ambiti non strettamente o tradizionalmente assicurativi (data analytics, network management, abilità di lavorare in team agili e polifunzionali).