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“PLACEMENT PRIVÉ” IN FRANCIA: EFFICACE SOLUZIONE AI PROBLEMI DI FINANZIAMENTO PER LE PMI?

“EURO PP: comment situer le placement privé parmi les modes de financement des PME-ETI?” DOCUMENT DE RECHERCHE - DR-LEO2016-02 Laboratoire d’Économie d’Orléans, Unité Mixte de Recherche CNRS-Université (UMR 7322)

Sébastien GALANTI, Iarina LAZAR


CNRS – UNIVERSITÉ D’ORLÉANS
www.leo-univ-orleans.fr


UNIV. DORLANS - Link al DOCUMENT DE RECHERCHE



Il paper pubblicato dall’Università di Orléans è dedicato all’analisi del mercato “Euro-PP”, volto a promuovere l’investimento privato (PP - Placement Privé, o Private Placement) quale soluzione complementare al finanziamento bancario per le piccole/medie imprese francesi (PME – Petites/Moyennes Entreprises) e per le imprese di “dimensione intermedia” (ETI –Entreprises de Tailles Intermédiaires).
Il PP consiste in una partnership tra un istituto di credito (definito “organizzatore”) e diversi partecipanti (spesso anche imprese assicuratrici).

Gli Autori del paper in esame mostrano che il Placement Privé rappresenta l’ “anello mancante” tra credito bancario e finanziamento di mercato, ma il successo di tale strumento non è scontato e dipende, essenzialmente, dal “finanziamento alternativo”: mercato borsistico specifico per le PME-ETI e cartolarizzazione del credito.
Inoltre, le varie politiche di sostegno al credito (avviate dal Governo francese e dall’Unione europea), come pure l’attuale, relativa debolezza delle richieste di finanziamento provenienti dalle PME-ETI, inducono gli Autori a relativizzare le prospettive di rapido sviluppo di tale mercato.  

Il futuro successo del Placement Privé, comunque, dipenderà dall’effettivo interesse dimostrato dalle parti coinvolte nella partnership.
Con riguardo alle banche, la normativa in vigore sostiene lo strumento; tuttavia, il fatto di ridurre il rischio attraverso la suddivisione del finanziamento potrebbe non rivelarsi sufficiente a compensare la scarsa redditività dell’operazione per l’istituto di credito, “compresso” tra gli scarsi margini sui tassi e l’esigenza di fornire un’elevata redditività all’assicuratore-partner dell’investimento.

Dal punto di vista dell’impresa di assicurazione, la logica di diversificazione degli attivi finirà per raggiungere un limite che sarà difficile oltrepassare, in termini di riduzione della parte del portafoglio impiegata in investimenti tradizionali.

Da ultimo, dal punto di vista delle PME-ETI, il contesto generale ha dimostrato, secondo gli Autori, che le possibilità alternative di finanziamento –  adattate alle dimensioni e al ciclo di vita dell’impresa – non sono poi così rare.