REPORT BANKITALIA SULLA STABILITA’ FINANZIARIA: BENE LE ASSICURAZIONI
“Rapporto sulla stabilità finanziaria” - n.1, aprile 2016
BANCA DI’ITALIA
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Banca d’Italia ha pubblicato il primo report semestrale 2016 sulla stabilità finanziaria del nostro Paese, delineando uno scenario caratterizzato da luci e ombre.
In un contesto mondiale in cui aumentano i rischi di rallentamento dell’economia, i mercati finanziari hanno evidenziato - nei primi mesi del 2016 - un calo delle quotazioni azionarie e un aumento della volatilità, in particolare per i titoli bancari.
La volatilità dei corsi dei titoli del settore creditizio ha riguardato soprattutto l’Italia, dove l’istituzione del fondo Atlante è servita solo in parte a ridurre le forti oscillazioni dei prezzi.
Tuttavia, le istituzioni monetarie e l’Euro-Sistema stanno operando per migliorare la stabilità e sostenere la crescita, senza apparenti effetti distorsivi sui mercati obbligazionari né sul processo di finanziamento dell’economia reale. Economia reale che però sta rispondendo molto lentamente agli stimoli che riceve dal sistema.
Per quanto riguarda il nostro Paese, sono in miglioramento sia il mercato immobiliare sia le condizioni finanziarie delle famiglie e delle imprese, con ricadute positive sul sistema creditizio.
Un capitolo apposito è dedicato al settore assicurativo.
Al riguardo, Bankitalia segnala che il basso livello dei tassi di interesse continua ad avere un impatto limitato sulla redditività delle compagnie di assicurazione italiane, in virtù del buon allineamento tra la durata finanziaria delle attività e quella delle passività. Le imprese stanno diversificando i propri investimenti, ma non sono in atto strategie volte a innalzare i profili di rischio e di rendimento.
E' cresciuto il collocamento di prodotti unit-linked e multiramo, per i quali il rischio di mercato è in parte a carico dei contraenti.
Infine, l’industria italiana del risparmio gestito ha continuato a espandersi anche durante la recente fase di volatilità dei mercati. Si è attenuata la tendenza dei gestori a investire in attività con rendimenti attesi elevati ma poco liquide. Migliora la redditività dei fondi immobiliari, che rimane tuttavia negativa ed esposta a incertezze.