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COME LA TECNOLOGIA STA CAMBIANDO L'ASSICURZIONE AUTO: WHITE PAPER SWISS RE-HERE

“The future of motor insurance. How car connectivity and ADAS are impacting the market”

Bernd FASTENRATH, Andrea KELLER


SWISS RE
www.swissre.com

HERE
https://company.here.com/here/


SWISS RE Link al WHITE PAPER


 

Un White Paper recentemente pubblicato da Swiss Re e dalla società di consulenza Here affronta il tema dell’innovazione tecnologica nel settore automobilistico e le sue implicazioni per l’assicurazione auto.

L’assicurazione auto, su scala  mondiale, è il ramo danni di gran lunga più importante (rappresenta circa il 42% del totale dei premi non-vita).

Lo sviluppo del ramo non è omogeneo sul piano geografico: nei Paesi emergenti si assiste ancora a un aumento considerevole della raccolta premi, mentre nei Paesi avanzati -  a causa delle condizioni macroeconomiche e della maggiore sicurezza delle infrastrutture stradali -  si assiste a una sostanziale stagnazione della raccolta.

Per quanto riguarda le previsioni, si prevede che gli attuali 510 miliardi di dollari di premi divengano 616 miliardi nel 2020, se la diffusione della tecnologia di automazione si manterrà ai livelli del 2015 e a inflazione costante. Tenendo conto invece degli effetti dello sviluppo tecnologico, nel 2020 il mercato si potrebbe stimare in 594 miliardi di dollari.
Ciò significa che, nei prossimi sei anni, poco più di 20 miliardi di dollari risulteranno risparmiati come conseguenza di una maggiore sicurezza stradale legata alla tecnologia.

Il White Paper analizza le diverse tipologie di automazione per gli autoveicoli attualmente presenti e ipotizzabili in futuro, distinguendo fra automazione con connettività prevista a livello di progettazione dei veicolo e connettività realizzata con accessori, smartphone e strumenti analoghi presenti sull’auto.

La prima prevede che le possibilità della connessione (ad esempio, monitoraggio degli stili di guida o possibilità di utilizzare sistemi di pagamento pay per use simili a quelli utilizzati per la telefonia mobile)  siano sviluppate in massimo grado sin dalla progettazione del veicolo. Con gli apparati digitali embedded si potranno trasmettere diverse tipologie di dati a database virtuali potenzialmente in grado di analizzare e valutare comportamenti, sinistrosità, livelli di traffico.
Nel lungo termine, queste tipologie di autovetture si candidano a utilizzare pienamente la Internet of Things e le sue evoluzioni.

La seconda tipologia di automazione prevede l’utilizzo di device digitali che, sviluppati per altri scopi come smartphone o tablet, permettono tuttavia di garantire livelli diversi di connettività.

Secondo il Paper, è possibile stimare che, da qui al 2020, circa due terzi dei veicoli saranno dotati di una di queste forme di connettività.

L’ultima frontiera è rappresentata dagli ADAS, ossia gli Advanced Driver Assistance Systems, già in parte presenti tra le soluzioni avanzate di sicurezza (park assistant, frenata di sicurezza automatica); in prospettiva, essi comportano il passaggio completo e definitivo a sistemi automatici di guida, senza alcun intervento da parte del conducente.
In relazione a diverse ipotesi sull’utilizzo degli ADAS, il Paper arriva a stimare una riduzione degli incidenti, entro il 2020, compresa tra l’11,6% al 45,4%.

In tale contesto, concludono gli Autori, la più importante sfida competitiva per gli assicuratori auto sarà rappresentata dalle assicurazioni usage-based (UBI), che potrebbero in futuro estendere la propria applicazione, arrivando a essere strumenti che permettono di conoscere i comportamenti degli assicurati anche oltre la sfera della circolazione stradale.