Panorama Assicurativo Ania

🌎 Ambiente, Cambiamento climatico

CAMBIAMENTO CLIMATICO, FINANZA E ASSICURAZIONE DOPO COP21

“COP 21 – Cambiamento climatico, finanza e futuro: che sia la volta buona?”

Pietro NEGRI


ZEROVIOLENZA
www.zeroviolenza.it


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Nell’articolo qui presentato, l’Autore effettua una ricognizione sulle più recenti iniziative intraprese nel settore finanziario sul tema del cambiamento climatico e dello sviluppo sostenibile.

Prendendo le mosse dalla Conferenza di Parigi “COP 21”, tenutasi lo scorso dicembre (che ha impegnato i Paesi partecipanti a contenere l’incremento della temperatura media terrestre al di sotto dei due gradi centigradi) viene segnalato l’importante intervento sul cambiamento climatico effettuato da Mark Carney, Governatore della Bank of England, che ha messo chiaramente in evidenza gli impatti attesi sul sistema finanziario(1).

La maggiore sensibilità delle comunità finanziarie sui temi ambientali è confermata anche dall’iniziativa, avviata lo scorso gennaio dal Financial Stability Board (FSB), di creare un gruppo di lavoro con il compito di favorire la trasparenza sulle informazioni relative all’impatto ambientale dell’attività delle istituzioni finanziarie(2). L’obiettivo è quello di elaborare una serie di raccomandazioni sulla rendicontazione di informazioni relative al cambiamento climatico che siano comparabili, credibili e chiare, in modo da rendere i mercati finanziari più efficienti nell’ambito di economie più stabili e resilienti.

E’ ormai evidente che tutti devono fare i conti con i rischi legati all’ambiente e alle loro conseguenze finanziarie. Per banche e assicurazioni la sfida è quella di considerare, all’interno dei modelli di valutazione del rischio sinora utilizzati, le variabili ESG (Environmental, Social, Governance).
Tutto ciò permetterebbe anche di non incorrere nel “rischio reputazionale”, qualificato come “rischio operativo” in ambito sia bancario sia assicurativo, uno dei rischi più rilevanti e meno conosciuti, il cui verificarsi può compromettere la stabilità di un’istituzione finanziaria.

Anche in Italia qualcosa si sta muovendo. Entro la fine del 2016 verrà recepita nel nostro Paese la direttiva UE n.95/2014 che impone a tutte le imprese operanti in qualsiasi settore che abbiano più di 500 dipendenti, a partire dal 2018, di accompagnare al bilancio contabile un rendiconto sull’impatto ambientale e sociale delle proprie attività.

E’ stata pubblicata la legge n. 221/2015, che contiene numerose disposizioni volte a “...promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”.

Il Forum per la finanza sostenibile, insieme ad ABI e ANIA, sta elaborando apposite Linee guida sul ruolo delle istituzioni finanziarie nel contenimento delle conseguenze derivanti dal cambiamento climatico, che verranno presentate nell’ambito della settimana SRI.

Parallelamente, il Ministero dell’Ambiente ha lanciato un’iniziativa pubblica per elaborare una serie di impegni e proposte concrete da sottoporre al Governo, per dar seguito a quanto deciso nella Conferenza di Parigi.

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 (1) Si veda, in proposito: “Cambiamento climatico: la necessità di agire subito e il ruolo delle assicurazioni (Mark Carney, BOE)”, in Panorama Assicurativo n. 145, novembre 2015 (Sezione “News”)
http://www.panoramaassicurativo.ania.it/admin/plugin/panorama/view.html?id=37184&est=1

(2) Al riguardo, si veda: “Financial Stability Board: task force sulla disclosure degli impatti finanziari del cambiamento climatico”, in Panorama Assicurativo n. 148, febbraio 2016 (Sezione “News”)
http://www.panoramaassicurativo.ania.it/admin/plugin/panorama/view.html?id=37449&est=1