DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA (DEF): PIL 2016 +1,2%; DISAVANZO AL 2,3% DEL PIL
“Documenti di Finanza pubblica”
MEF- MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
http://www.finanze.gov.it
L’8 aprile scorso il Governo ha presentato il Documento di Economia e Finanza (DEF).
Il documento, che rappresenta il principale strumento della programmazione economico-finanziaria di medio termine, si compone di tre sezioni e di alcuni allegati.
Le tre Sezioni sono le seguenti:
- programma di stabilità dell’Italia 2016,
- analisi e tendenze della finanza pubblica e nota metodologica,
- programma nazionale di riforma 2016 e appendice.
Allegati:
- rapporto sullo stato di attuazione della riforma della contabilità e finanza pubblica,
- relazione sui fabbisogni annuali di beni e servizi della Pubblica Amministrazione e sui risparmi conseguiti con il sistema delle convenzioni Consip (L.244/2007, art 2, cc.569-574),
- strategie per le infrastrutture di trasporto e logistica,
- relazione del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare sullo studio di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (L.39/2011, art. 2, c.9),
- le spese dello Stato nelle Regioni e nelle Province Autonome,
- relazioni sugli interventi nelle aree sottoutilizzate (L.196/2009, art 10; D.lgs 88/2011, art.7).
I principali dati contenuti dal documento sono i seguenti:
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il PIL è previsto crescere dell’1,2% nel 2016. Nei due anni successivi la crescita dovrebbe accelerare (+1,4% nel 2017 e + 1,5% nel 2018), anche beneficiando di una politica di bilancio orientata al sostegno dell’attività economica e dell’occupazione,
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nel 2015 il rapporto debito/PIL si è sostanzialmente stabilizzato; per il 2016 si prevede una discesa dal 132,7% al 132,4%; per il 2019 si prevede un valore pari al 124,3%.
Dopo aver raggiunto nel 2015 l’obiettivo prefissato di riduzione dell’indebitamento netto al 2,6% del PIL, nel 2016 il disavanzo scenderà ulteriormente al 2,3%.
Negli anni successivi, spazio di bilancio addizionale verrà generato da risparmi di spesa, realizzati mediante un ampliamento del processo di revisione della spesa, ivi incluse le spese fiscali, e da strumenti che accrescano la fedeltà fiscale e riducano i margini di esclusione. L’effetto congiunto di queste misure assicurerà la riduzione dell’indebitamento netto all’1,8% del PIL nel 2017.