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🇪🇺 Mercati finanziari, Derivati

EBA, EIOPA, ESMA: BOZZA FINALE DELLO STANDARD SUI MARGINI RICHIESTI PER LE OPERAZIONI SU DERIVATI

“ESAs published final draft technical standards on margin requirements for non-centrally cleared derivatives” – Press Release (08.03.2016)


EBA – EUROPEAN BANKING AUTHORITY
http://www.eba.europa.eu/

EIOPA – EUROPEAN INSURANCE AND OCCUPATIONAL PENSIONS AUTHORITY
https://eiopa.europa.eu/

ESMA - EUROPEAN SECURITIES AND MARKETS AUTHORITY
https://www.esma.europa.eu/


EIOPA PRESS RELEASE (08.03.2016)

EIOPA Link ai DOCUMENTI CORRELATI (Draft regulatory technical standards on margin requirements for non-centrally cleared derivatives)


L’8 marzo scorso le tre Autorità europee di vigilanza (EBA, EIOPA ed ESMA) hanno pubblicato la bozza finale degli standard tecnici regolamentari (RTS) in materia di margini richiesti per le operazioni su strumenti finanziari derivati non liquidabili su base centralizzata. Gli standard sono stati redatti ai sensi della regolamentazione europea sulle infrastrutture dei mercati (EMIR).

La bozza di standard contiene, tra l’altro, le seguenti disposizioni:

  • per le operazioni su derivati non regolate da una controparte centralizzata (CCP), le parti devono scambiare i margini iniziali e le relative variazioni. La disposizione mira a ridurre il rischio di credito, a mitigare il potenziale rischio sistemico e a garantire l’allineamento con gli standard internazionali;
     
  • si definisce la lista  di collateral ammessi per lo scambio dei margini, i criteri per garantire che i collateral siano sufficientemente diversificati e le metodologie per determinare le riduzioni appropriate che si rendessero necessarie;
     
  • stabilisce le procedure relative alla documentazione, alla valutazione legale dell’applicazione degli accordi e al timing delle modifiche dei collateral;
     
  • prevede le procedure per le controparti e le Autorità competenti in merito al trattamento delle operazioni su derivati all’interno di un gruppo.

Gli standard saranno sottoposti alla valutazione della Commissione europea, che avrà tre mesi di tempo per approvarli in via definitiva.