Panorama Assicurativo Ania

🌎 Crisi finanziaria

LA RICAPITALIZZAZIONE DI BANCHE E IMPRESE DI ASSICURAZIONE DURANTE LA CRISI FINANZIARIA DEL 2007-2009

“The recapitalization of banking and insurance during the credit crisis of 2007-2009”

Lorenzo SAVORELLI, Alberto CYBO-OTTONE, Andrea BECCARINI


UNIVERSITA’ DI BOLZANO
https://www.unibz.it


Link al PAPER


Gli Autori analizzano le operazioni di ricapitalizzazione di banche e imprese assicuratrici durante la crisi finanziaria del 2007-2009.

Utilizzando un campione di più di 90 intermediari finanziari di Stati Uniti, Regno Unito ed Europa, sono raccolti dati sulle nuove emissioni di capitale da parte di investitori privati e Governi ed è costruita una scala dell’intensità di ricapitalizzazione in base alle fonti della nuova liquidità, riduzioni dei dividendi o emissioni di capitale, identità dei nuovi azionisti (pubblici o privati). Inoltre, si pone in relazione l’intensità della ricapitalizzazione con una serie di misure di rischio di stress e liquidità, in un modo simile al sistema di azione correttiva adottata dal FDIC negli Stati Uniti per la risoluzione delle crisi delle banche commerciali. Si misura il rischio in base ai dati contabili, come esposizione ad asset tossici e a shock finanziari, così come in base a dati di mercato, come ad esempio i prezzi azionari. Si misurano le probabilità di insolvenza “à la Merton” e si confrontano i rating di solidità finanziaria.
L’analisi è condotta per tre diversi “picchi” di rischio durante il periodo considerato, vale a dire la crisi di Northern Rock nel settembre 2007, il salvataggio di Bear Stearns nel marzo 2008 e il crollo di Lehman/AIG nel settembre 2008.

I risultati principali sono i seguenti.

L’intensità della ricapitalizzazione per i singoli intermediari finanziari aumenta durante i tre picchi della crisi mentre l’esposizione all’inizio della crisi è significativa per tutti e tre i periodi.
Ancora più importante, l’intensità della ricapitalizzazione è effettivamente correlata alle misure di rischio utilizzate, soprattutto alle esposizioni verso attivi tossici e alle probabilità di default basate sui mercati delle opzioni, anche senza un controllo sui fattori nazionali.  I controlli effettuati sugli effetti di settore sono limitati alla struttura delle passività degli intermediari; si dimostra che le imprese di assicurazione hanno avuto minori necessità di ricapitalizzazione rispetto alle banche, grazie a un valore più basso delle variabili di rischio.

Si dimostra anche come le misure di rischio di mercato scontassero già nel marzo 2008 i dati sull’intensità di ricapitalizzazione avvenuta alla fine di quell’anno; d’altra parte, nella prima fase della crisi, nel settembre 2007, i mercati erano stati colti di sorpresa, ma l’esposizione ad asset tossici risulta il migliore indicatore delle difficoltà finanziarie future.