Panorama Assicurativo Ania

🇪🇺 Banca, Assicurazione depositi

PROPOSTA DELLA COMMISSIONE PER UN SISTEMA EUROPEO DI ASSICURAZIONE DEI DEPOSITI BANCARI

“A stronger Banking Union: new measures to reinforce deposit protection and further reduce banking risks” (PRESS RELEASE) “Communication from the Commission to the European Parliament, the Council, the European Central Bank, The European Economic and Social Committee and the Committee of the Regions. Towards the completion of the Banking Union (COMMUNICATION) “Proposal for a Regulation of the European Parliament and of the Council amending Regulation (EU) 806/2014 in order to establish a European Deposit Insurance Scheme”


EUROPEAN COMMISSION
http://europa.eu


EUROPEAN COMMISSION - PRESS RELEASE

EUROPEAN COMMISSION - COMMUNICATION

EUROPEAN COMMISSION - PROPOSAL


Il 24 novembre la Commissione UE ha pubblicato una proposta di Regolamento relativo a un sistema europeo dei depositi bancari e una Comunicazione che definisce ulteriori misure per ridurre i rischi nel settore bancario.

Lo Schema Europeo di Assicurazione dei Depositi (EDIS) sarà:

  • basato sull’attuale sistema, che consta di sistemi nazionali di assicurazione dei depositi istituiti in coerenza con le regole europee. I singoli depositanti continueranno a beneficiare del medesimo livello di protezione (100.000 euro);
     
  • introdotto con gradualità, in tre diverse fasi (riassicurazione, minimo tre anni; coassicurazione, a partire dal 2020; assicurazione piena, dal 2024);
     
  • complessivamente non oneroso per l’industria bancaria: i contributi versati dalle banche all’EDIS saranno dedotti delle contribuzioni  ai sistemi nazionali di garanzia;
     
  • ponderato per il rischio: le banche più rischiose verseranno contributi più elevati rispetto alle banche meno rischiose;
     
  • accompagnato da rigorose salvaguardie: per esempio, saranno coperti dallo schema europeo solo i sistemi nazionali che risulteranno conformi alle regole UE;
     
  • obbligatorio per gli Stati membri le cui banche rientrano nel Single Supervisory Mechanism, ma aperto agli altri Stati UE che volessero far parte dell’Unione Bancaria.