Panorama Assicurativo Ania

🇮🇹 Analisi dei mercati

DUE REPORT STANDARD & POOR’S SUL MERCATO ASSICURATIVO DANNI E VITA IN ITALIA

“Italy’s Life Insurance Sector carries a moderate insurance industry and country risk assessment” “Italy’s Property/Casualty Insurance Sector carries a moderate insurance industry and country risk assessment” RatingsDirect - 23.11.2015


STANDARD&POOR’S RATINGS SERVICES
http://www.standardandpoors.com


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Standard&Poor’s Rating Services ha pubblicato due report sul mercato assicurativo danni e vita in Italia.

Per quanto riguarda le assicurazioni danni, il rischio relativo al nostro Paese viene giudicato moderato, anche in coerenza con un giudizio analogo sul sistema economico nazionale.
I rami danni - secondo l’analisi di S&P - beneficiano, da una parte, di un graduale miglioramento delle prospettive di crescita, anche in conseguenza di alcune riforme strutturali recentemente approvate. Dall’altra, il mercato sconta alcuni elementi di debolezza, quali l’esposizione al rischio di investimenti molto concentrati sul “local” e ai rischi - ritenuti elevati - connessi con un sistema finanziario (con particolare riguardo alle banche).

L’andamento operativo del mercato è valutato di rischiosità intermedia, in quanto non sono uniformi le previsioni relative ad aspetti quali l’andamento tecnico, la prevedibilità dei sinistri, le barriere all’entrata e/o il contesto istituzionale e regolamentare.
S&P prevede una diminuzione dei premi danni compresa fra l’1% e il 2% nel 2015 e un recupero tra l'1% e il 3% nel 2016; i premi dovrebbero raggiungere un incidenza sul PIL pari al 2,8%, a fronte di un lieve peggioramento del combined ratio.

Con riguardo alle assicurazioni vita, il rischio-Paese (country risk) e il rischio assicurativo vengono considerati di grado “moderato” e viene sottolineato che la sensibilità delle imprese del comparto al country risk(1) è dovuta essenzialmente al fatto che gli investimenti sono effettuati soprattutto in ambito nazionale.
Si tratta di un quadro economico caratterizzato da scarsa crescita (nominale e reale),  da un contesto finanziario in cui il settore bancario e quello finanziario trovano difficoltà operative e ove le imprese assicuratrici – nella loro qualità di grandi investitori istituzionali – risultano esposte al rischio del debito sovrano e alla volatilità del mercato finanziario (che, da diversi anni, risulta più elevata nel confronto con quella di altri paesi europei).

Il mercato assicurativo vita, tuttavia, è sostenuto da un’economia diversificata e con basi solide, che conta su una forte investment position, soprattutto se posta a confronto con quella di altri paesi caratterizzati da rating “BBB”. In particolare:    

  • profitability risk e market growth prospects:  NEUTRAL. S&P prevede un return on average assets tra 0,5% e 0,6% nel prossimo biennio (in leggera flessione rispetto al periodo 2012-2014). La crescita dei premi vita nel 2015 è stimata tra il 5% e il 6% (dopo il +30% del biennio 2013-2014), a causa della minore attrattività dei prodotti tradizionali, conseguenza dei bassi tassi di interesse;
  • barriere all’entrata: HIGH. Si tratta, essenzialmente, di operational barriers, posto che gli accordi distributivi sono generalmente esclusivi e che il settore risulta essere concentrato (ai primi cinque gruppi è riconducibile il 60% circa del mercato). Bancassicurazione, agenti e servizi postali raccolgono il 74% del totale premi vita.

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  (1) La valutazione avviene sulla base di quattro fattori, correlati al rischio-Paese: si tratta del rischio economico, del rischio politico, del rischio legato al sistema finanziario e di quello legato alla “payment culture” e al ruolo del sistema giudiziario. In riferimento a questi ultimi aspetti, il report indica, ad esempio, che nel ranking del Corruption Perception Index l’Italia è posta al 69° posto su 175 paesi.