Panorama Assicurativo Ania

🇫🇷 Assicurazione vita, Partecipazione agli utili

I FATTORI CHE INFLUENZANO LA PARTECIPAZIONE AGLI UTILI NELLE POLIZZE VITA IN FRANCIA: ACPR

“Main determinants of profit sharing policy in the French life insurance industry” Débats Economiques et Financiers, n. 17

Fabrice BOREL-MATHURIN, Pierre-Emmanuel DARPEIX, Quentin GUIBERT, Stéphane LOISEL


ACPR - Autorité de Controle Prudentiel et de Resolution /BANQUE DE FRANCE
http://acpr.banque-france.fr


Link al PAPER


 

Il paper dell’Autorité de Controle Prudentiel et de Resolution (ACPR), l’Autorità di vigilanza sui mercati assicurativi e finanziari in Francia, esamina le principali strategie adottate dalle imprese di assicurazione per stabilire le modalità di partecipazione degli assicurati all’utile delle polizze vita.
Vengono considerati, in particolare, i contratti “denominati in euro” nel periodo 1999-2013.

Il mercato assicurativo vita francese si caratterizza per la previsione di tassi di rendimento minimi garantiti relativamente contenuti e per il fatto che l’ammontare effettivo della partecipazione agli utili è deciso, in generale, in maniera discrezionale ed ex-post (cioè alla fine del periodo considerato) sulla base del rendimento degli attivi ottenuto dalla compagnia e, talvolta, tenendo anche conto delle decisioni prese dai concorrenti.

In altri mercati europei, invece, è la normativa che obbliga le imprese a una indicazione ex-ante dell’ammontare della partecipazione agli utili da riconoscere agli assicurati.

Fatte queste premesse, gli Autori cercano di identificare quali sono le principali variabili che determinano, nel mercato assicurativo transalpino, le modalità e il livello di partecipazione degli assicurati agli utili.

L’analisi econometrica mostra, secondo le attese, che il tasso medio di partecipazione agli utili è largamente determinato dal tasso di rendimento dei titoli di Stato e da quello degli attivi detenuti dalle imprese.

Altri risultati sembrano invece controintuitivi: ad esempio, il fatto che l’andamento dei riscatti non sembri un driver della strategia di partecipazione o che un’asset allocation più rischiosa (ad esempio, con maggiore peso di titoli azionari) conduca a minori partecipazioni agli utili.

Inoltre, risultano rilevanti alcune strategie adottate dalle compagnie in funzione della stabilizzazione dei margini finanziari: alcune imprese decidono di ridurre i margini per mantenere costante la partecipazione agli utili, mentre altre si comportano in maniera opposta.

In linea generale, conclude il paper, emerge una carenza della regolamentazione sotto due aspetti: è complesso per l’Autorità sapere quali politiche di partecipazione agli utili vengano esattamente applicate da ciascuna compagnia; l’elevata discrezionalità delle compagnie permette loro di discriminare tra assicurati, non essendovi alcun obbligo di omogeneità di trattamento tra i diversi clienti.