Panorama Assicurativo Ania

🇮🇹 Assicurazione danni

ANIA: PREMI DANNI IN CALO DELL’1,8% (-7,2% PER L’R.C. AUTO) NEL 1° SEMESTRE 2015

“Ania Trends. Rilevazione trimestrale danni”


ANIA – ASSOCIAZIONE NAZIONALE FRA LE IMPRESE ASSICURATRICI
www.ania.it


ANIA - Link al DOCUMENTO ANIA TRENDS"


ANIA ha pubblicato, all’inizio di settembre, i dati statistici relativi ai premi contabilizzati danni in Italia alla fine di giugno 2015.

Alla fine del 2° trimestre 2015 i premi totali (imprese italiane e rappresentanze) del lavoro diretto italiano sono stati pari a 18,4 miliardi, in contrazione dell’1,8% rispetto al 2° trimestre del 2014.

Vi ha contribuito una forte diminuzione dei premi del settore Auto (-5,9%), solo in parte controbilanciata dalla più contenuta crescita dei premi degli altri rami danni (+2,6%).
Nel dettaglio, i premi del ramo R.C. Autoveicoli terrestri sono stati pari a 7,8 miliardi, in calo del 7,2%, mentre i premi del ramo Corpi veicoli terrestri sono stati pari a 1,4 miliardi, in crescita di quasi il 2%. Anche gli altri rami danni hanno confermato il trend positivo degli ultimi trimestri, contabilizzando a fine giugno 9,2 miliardi di premi, con un tasso di crescita (+2,6%) in linea con quello registrato nel 1° trimestre 2015.

Per quanto riguarda le modalità di distribuzione, il principale canale in termini di market share è risultato essere quello agenziale (79,5%). In particolare, i rami nei quali il canale in questione risulta mediamente più utilizzato sono i rami R.C. Veicoli marittimi (93,0%), R.C. Autoveicoli terrestri (86,4%), R.C. Generale (83,1%), Altri danni ai beni (83,1%) e Incendio ed elementi naturali (80,3%).
Volumi di business molto ridotti per gli agenti si riscontrano invece nei rami Corpi veicoli aerei (12,7%) e R.C. Aeromobili (15,6%), rami nei quali è invece molto forte la presenza dei broker con quote di mercato rispettivamente pari a 86,3% e 79,3%.

Sono proprio i broker a rappresentare il secondo canale di distribuzione dei premi danni, con una quota pari al 7,2%.
Va evidenziato, comunque, che il peso dei broker è sottostimato, in quanto non considera una quota importante di premi (stimata per il totale danni nel 2014 in 25,5 punti percentuali) che tali intermediari raccolgono ma che presentano alle agenzie e non direttamente alle imprese.

Gli sportelli bancari detengono una quota di mercato del 4,6%, mentre la vendita diretta nel suo complesso (Direzione, Vendita telefonica e Internet) registrava a fine giugno 2015 un’incidenza dell’8,5%.