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🇫🇷 Sanità

LA PROTEZIONE SOCIALE IN FRANCIA E IN EUROPA NEL 2013. RAPPORTO DREES

“La protection sociale en France et en Europe en 2013” Collection Études et Statistiques, 2015 DREES -DIRECTION DE LA RECHERCHE, DES ÉTUDES, DE L’ÉVALUATION ET DES STATISTIQUES


REPUBLIQUE FRANÇAISE, MINISTERE DES AFFAIRES SOCIALES
http://www.drees.sante.gouv.fr


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DREES – la Direzione per la Ricerca, gli Studi e le Statistiche del Ministero della Sanità francese – ha pubblicato il rapporto sullo stato della protezione sociale in Francia nel 2013, con alcune considerazioni di confronto con l’Europa.

Nel corso dell’esercizio, la previdenza sociale transalpina ha registrato un incremento delle contribuzioni più sostenuto rispetto a quello delle erogazioni. Conseguentemente, il deficit del sistema ha continuato a ridursi, portandosi a fine anno a 7,9 miliardi di euro (pari allo 0,4% del PIL).

Le contribuzioni sono aumentate nell’esercizio del 3%, per un totale di 707,6 miliardi di euro. Si tratta di una crescita che segna un rallentamento rispetto al biennio precedente (+3,7% nel 2012 e +4,4% nel 2011), ma che comunque si mantiene al di sopra del tasso di crescita dei salari.

Dal lato delle spese, i 715,5 miliardi erogati costituiscono un incremento del 2,4% rispetto al 2012. Di essi, la larga maggioranza (94%) è stata corrisposta per le prestazioni pensionistiche.

Il rapporto presenta, per la prima volta, un’analisi delle spese dedicate alle politiche familiari. Si tratta di circa il 4% del PIL per prestazioni legate alla maternità, ai trattamenti pensionistici per i familiari e all’applicazione di sgravi fiscali.

A livello europeo, il rapporto sottolinea come le spese per la protezione sociale rappresentino quasi il 30% del PIL, ma la loro evoluzione è all’insegna dell’aumento a tassi decrescenti dal 2009 (contrariamente al trend osservato fra 1996 e 2007). Questa tendenza è frutto delle politiche di controllo della spesa pubblica attuata dai singoli Stati.

Ferme restando le differenze fra i sistemi in essere nei vari paesi, un fattore comune a tutti è rappresentato dal fatto che la crisi finanziaria globale del 2008 ha accentuato le diseguaglianze a scapito dei ceti più deboli nei singoli Stati e le differenze nord-sud fra i paesi membri.