Panorama Assicurativo Ania

🇮🇹 Assicurazione r.c. auto, Danno da morte

RISARCIMENTO DEL DANNO DA MORTE, TRA QUESTIONI ETICHE ED ECONOMICHE

“Risarcire il danno da morte: a quali costi e con quale utilità? Tra etica, economia e previdenza, in senso lato” “Il perdurante silenzio della Cassazione sul danno da morte”

Maurizio HAZAN


GNP - “Il Punto” / GIORNATA NAZIONALE DELLA PREVIDENZA
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INSURANCE TRADE
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INSURANCE DAILY - Link allARTICOLO (prima parte 06.07.2015)

INSURANCE DAILY - Link allARTICOLO (seconda parte - 07.07.2015)


Tra i molteplici effetti di questi “anni di crisi” vi è la tendenza a enfatizzare differenze e contrasti relativi alla gestione di aspetti cruciali del diritto.  Ne è un esempio l’ambito della responsabilità civile e del danno alla persona, “lacerato” tra dinamiche di massima tutela del danneggiato e opposte logiche di chi – specialmente in tempi recenti, economicamente più fragili – persegue l’obiettivo di un difficile equilibrio tra esigenze di ristoro della parte lesa e di sostenibile allocazione dei relativi costi.     

In questo scenario si colloca la difficile questione del danno da morte - o meglio, da “perdita della vita” - in quanto possibile oggetto di autonomo risarcimento, trasmissibile agli eredi e, di fatto, disgiunto dal ristoro dei danni subiti dai congiunti più prossimi del de cuius. Tale eventualità è stata ammessa da una sentenza (Cass. Civ., 23.1.2014, n. 1361)(1), che ha aperto la via alla piena risarcibilità del danno “secondo un generalizzato sentire sociale”.

Posta in questi termini, tuttavia, la questione porta con sé forti impatti sulla sostenibilità del sistema risarcitorio – soprattutto laddove sono previsti strumenti assicurativi caratterizzati da obbligatorietà (r.c. auto). E’ sorta, pertanto, l’urgente esigenza di comprendere se i cospicui costi correlati al danno da “perdita della vita” possano essere efficacemente sostenuti dal sistema risarcitorio della r.c. auto, chiamato ad assumere rischi di considerevole portata pur in assenza di parametri certi, solidi e “logici” ai quali ancorare il valore della perdita della vita. In questo senso, è atteso il pronunciamento delle Sezioni Unite.

Tuttavia, risale al 5 febbraio 2014 l’ordinanza con cui la Terza Sezione della Suprema Corte chiedeva di sottoporre alle Sezioni Unite il delicato problema della risarcibilità di tale tipologia di danno a favore degli eredi. Intanto, la lunga attesa per un pronunciamento - tuttora non pervenuto - genera apprensione fra gli assicuratori in merito all’esito della vicenda e sulle possibili, ampie ricadute socio-economiche/di welfare.

Tra la logica del tutto per ognuno e quella del qualcosa per tutti, l’autore propende per la seconda. Evidenzia, infatti, come risulti spesso utopistico il tentativo di “monetizzare tutto e a qualsiasi costo”, come sia impossibile realizzare vera e assoluta eguaglianza in ambito risarcitorio e come sia invece necessario perseguire un equilibrio tra effettive priorità risarcitorie e un sistema di responsabilità economicamente sostenibile: in grado, quest’ultimo, di liberare risorse preziose nell’interesse della collettività (evitando, ad esempio, inutili innalzamenti dei premi assicurativi).

Le più recenti tendenze regolamentari in materia di r.c. auto, sottolinea l’Autore, sembrerebbero muoversi proprio in questo senso: la sentenza della Corte Costituzionale n. 235/2014(2)    afferma la necessità di una correlazione tra il livello dei premi e quello dei risarcimenti, in quanto lo strumento assicurativo persegue la realizzazione di interessi collettivi e finalità di ordine pubblico. 

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(1) CORTE DI CASSAZIONE, SEZ. III CIVILE 
SENTENZA 23 gennaio 2014, n.1361 - Pres. Libertino - est. Scarano

http://www.neldiritto.it/appgiurisprudenza.asp?id=10380#.VZ0eyUZ4mpo
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(2)  Sentenza  235/2014 - CORTE COSTITUZIONALE
GIUDIZIO DI LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE IN VIA INCIDENTALE
Presidente TESAURO - Redattore MORELLI
Udienza Pubblica del 23/09/2014    Decisione  del 06/10/2014
Deposito del 16/10/2014   Pubblicazione in G. U. 22/10/2014  n. 44
Norme impugnate: Art. 139 del decreto legislativo 07/09/2005, n. 209.
Massime: 38127
Atti decisi: ordd. 95 e 272/2012; 60 e 286/2013
http://www.cortecostituzionale.it/actionSchedaPronuncia.do?anno=2014&numero=235