🇮🇹 Calamità naturali

Il “PROTECTION GAP” PER IL RISCHIO DI CALAMITÀ NATURALI IN ITALIA: SWISS RE

“The natural catastrophe protection gap in Italy: time for action”

Swiss Re ha dedicato una sua recente pubblicazione al protection gap relativo al rischio di calamità naturale in Italia.

Il riassicuratore svizzero sottolinea, anzitutto, che la totalità del territorio italiano è esposto al rischio di calamità naturali, siano esse terremoti, eruzioni vulcaniche, alluvioni o frane.

In termini di danni potenziali, il rischio maggiore è quello di terremoto: la perdita potenziale, in larga parte derivante dai danni alle abitazioni, è stimata in 53 miliardi⁽¹⁾. Includendo nel calcolo anche gli immobili commerciali, le infrastrutture, i beni artistici e i danni indiretti, la stima è notevolmente più elevata.

Nonostante l’attività svolta dall’Agenzia nazionale della Protezione Civile, le misure di prevenzione contro i rischi catastrofali non sono molto diffuse in Italia: in conseguenza, buona parte dello stock di edifici esistenti non è in grado di resistere ai terremoti, mentre le abitazioni hanno continuato a essere costruite in zone a rischio alluvione.

Nonostante la notevole esposizione al rischio, la diffusione delle coperture assicurative contro i rischi di calamità naturali è in Italia tra le più basse nell’ambito dei paesi a economia avanzata.

Tradizionalmente, all’indennizzo dei danni catastrofali ha provveduto lo Stato, ma i crescenti vincoli di finanza pubblica hanno limitato fortemente, di recente, i margini di intervento.

Come conseguenza, esiste oggi in Italia un significativo protection gap, soprattutto per gli immobili residenziali. Per superare la situazione, occorre che lo Stato faccia di più per promuovere una cultura della prevenzione, mentre gli assicuratori dovranno sviluppare prodotti che consentano ai cittadini di gestire meglio l’esposizione ai rischi di calamità naturali.

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⁽¹⁾ In termini di evento destinato a verificarsi ogni 200 anni.