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🌎 Rischi nucleari

UN MODELLO INTEGRATO PER VALUTARE I RISCHI NUCLEARI

“Of Disasters and Dragon Kings: A Statistical Analysis of Nuclear Power Incidents & Accidents”

Spencer WHEATLEY, Benjamin SOVACOOL, Didier SORNETTE


CORNELL UNIVERSITY LIBRARY
http://arxiv.org/


Link allo STUDIO


 

Il presente studio propone un modello di analisi statistica del rischio di incidenti nucleari innovativo rispetto a quelli sinora applicati.
Gli studi precedenti hanno seguito approcci “bottom-up”, basati sulla previsione di possibili scenari di rischio, o approcci “top-down”, ossia fondati su dati storici inseriti però in sistemi di misurazione (es. scala di gravità degli eventi per radiazioni rilasciate) considerati poco attendibili.

Il modello proposto si fonda invece su un approccio che deriva direttamente dalla teoria del rischio, dal quale è stato sviluppato un modello stocastico in grado di tenere conto di dati illustrativi sia della frequenza degli eventi passati sia della loro gravità.
In particolare, il modello si basa su un dataset molto più ampio di quello degli studi precedenti e considera tre parametri di gravità dell’incidente: la scala internazionale degli eventi nucleari (INES), l’entità delle radiazioni rilasciate (NAMS) e l’onere finanziario connesso al danno prodotto.

Dal modello risulta che la frequenza di incidenti il cui costo supera i 20 milioni di dollari è diminuita sensibilmente dagli anni ’70, con riduzioni più sensibili dopo l’incidente di Chernobyl del 1986.

Anche la distribuzione per gravità degli eventi ha evidenziato una flessione nel tempo. A partire dall’incidente di Three Mile Island del 1979 la gravità è diminuita, salvo ricrescere nel 2011 per l’incidente di Fukushima.

Gravità e frequenza sembrano in calo anche rispetto ai soli eventi più gravi, i cosiddetti dragon kings. Con riguardo a tali eventi, vi è la probabilità del 50% che si verifichi un incidente della dimensione di quello di Fukushima entro 50 anni, un incidente tipo quello di Chernobyl entro 27 anni e uno della rilevanza di quello di Three Mile Island entro 10 anni. Incidenti meno gravi avrebbero invece frequenza annuale.