Panorama Assicurativo Ania

🇫🇷 Mercato dei capitali, Investimenti

UNIONE DEL MERCATO DEI CAPITALI IN EUROPA: DALLA FRANCIA, 25 “RACCOMANDAZIONI” NEL "RAPPORTO DEMARIGNY"

“25 Récommendations pour une Union des marchés des capitaux axée sur l’investissement et le financement ” – RAPPORT pour le Ministre des Finances et des Comptes Publics (Mai 2015)

Fabrice DEMARIGNY


REPUBLIQUE FRANÇAISE – MINISTÈRE DES FINANCES ET DES COMPTES PUBLICS
http://www.economie.gouv.fr/


PAGINA DI PRESENTAZIONE - " Union des marches des capitaux: un nuoveaux rapport prsente des recommendations sur linvestissement en Europe

PORTAIL ECONOMIE ET FINANCES - REPORT (versione FRANCESE)

PORTAIL ECONOMIE ET FINANCES REPORT: 25 Investing and Financing Recommendations for the forthcoming Capital Markets Union (versione INGLESE)


Attraverso l’Unione dei Mercati dei Capitali (UMC) – ambizioso progetto della Commissione europea – si intende sviluppare e integrare maggiormente fra loro i mercati finanziari dei 28 paesi membri dell’Unione.
Dal progetto deriverebbero notevoli vantaggi, quali – ad esempio – la minor frammentazione dei mercati stessi, la maggior diversificazione delle fonti di finanziamento, il rafforzamento dei flussi transfrontalieri di capitale, un miglior accesso al finanziamento da parte delle imprese (in particolare le PMI). Si tratterebbe, in ultima analisi, di un reale ed efficace volano di ripresa per l’economia europea.

In tale contesto, il Ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, ha chiesto che venissero elaborate proposte precise da parte della Francia a sostegno del progetto della Commissione.
Il “Rapport Demarigny” risponde a tale richiesta, con 25 “raccomandazioni” che hanno l’obiettivo di favorire la creazione dell’UMC, indicata dal Ministro Sapin quale strumento in grado di favorire lo sviluppo degli investimenti, dell’innovazione, della crescita e dell’occupazione in Europa.

Il documento contenente le Raccomandazioni (elencate nella parte finale del testo) suggerisce, in particolare, di:

  • contenere le spinte “negative” all’investimento da parte degli investitori istituzionali;
     
  • diversificare le scelte degli investitori individuali;
     
  • eliminare gli ostacoli agli investimenti transfrontalieri nell’ambito dell’Unione europea;
     
  • attirare gli investitori internazionali (paesi terzi);
     
  • fornire agli investitori informativa precisa ed accurata;
     
  • proteggere gli investitori su scala europea;
     
  • favorire l’accesso al finanziamento (Start-up, PMI);
     
  • aumentare la liquidità dei mercati;
     
  • evitare la frammentazione dei mercati;
     
  • rendere più fluida la circolazione dei capitali nell’ambito del sistema finanziario europeo;
     
  • favorire la creazione di “banques universelles”, una maggiore specializzazione degli operatori e di solide infrastrutture di mercato.