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BANKITALIA: LE ATTIVITÀ FINANZIARIE DELLE FAMIGLIE NEL 2014. RISERVE VITA AL 13,2%

Relazione Annuale 2014 - presentata all’Assemblea Ordinaria, 26 maggio 2015


BANCA DI’TALIA
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La presentazione della Relazione annuale del Governatore della Banca d’Italia, avvenuta il 26 maggio scorso, ha costituito l’occasione per fare il punto sull’evoluzione del risparmio e della ricchezza finanziaria delle famiglie italiane.

Nel 2014, le famiglie italiane hanno ridotto gli investimenti in attività reali e incrementato quelli in strumenti finanziari.
La ricchezza finanziaria lorda delle famiglie consumatrici e produttrici è aumentata, prevalentemente a seguito dell’incremento dei prezzi delle attività finanziarie; è rimasta pari a 3,6 volte il reddito disponibile, un livello superiore a quello medio dell’area dell’euro (3,3) e inferiore a quelli del Regno Unito (5,14) e degli Stati Uniti (5,24).
Ha invece continuato a ridursi la ricchezza immobiliare, risentendo del calo dei prezzi delle abitazioni. Nel complesso, la ricchezza netta delle famiglie è risultata stabile rispetto al reddito disponibile, anche in seguito alla diminuzione del debito.

Nel 2014 gli acquisti netti di attività finanziarie sono aumentati. Il saldo finanziario delle famiglie ha raggiunto il 2,9% del reddito disponibile, un livello ancora inferiore al valore medio osservato negli anni precedenti la crisi.
È proseguita la ricomposizione del portafoglio delle famiglie, sospinta dalla ricerca di rendimenti più elevati in presenza di un basso livello dei tassi di interesse: una parte rilevante di obbligazioni bancarie e di titoli di Stato è stata sostituita da strumenti del risparmio gestito (quote di fondi comuni, soprattutto italiani, e prodotti assicurativi).
Non si è invece osservata una riduzione della quota di ricchezza detenuta in attività liquide a scopi precauzionali (circolante e depositi).
La quota delle riserve del ramo vita sul totale delle attività finanziarie delle famiglie è salita dall’11,9% del 2013 al 13,2%. Considerando anche le riserve danni, i fondi pensione e il TFR, l’incidenza è del 20,4% a fine 2014.