Panorama Assicurativo Ania

🇮🇹 Criminalità, Furti in abitazione

I FURTI IN ABITAZIONE IN ITALIA E IN EUROPA: STUDIO TRANSCRIME/MINISTERO DELL’INTERNO

“Transcrime Research in Brief, serie Italia – Prevedere i furti in abitazione” (in collaborazione con il Dipartimento di Pubblica Sicurezza, Ministero dell’Interno)

Marco DUGATO, Stefano CANEPPELE, Serena FAVARIN, Martina ROTONDI


TRANSCRIME - JOINT RESEARCH CENTRE ON TRANSNATIONAL CRIME
http://www.transcrime.it

MINISTERO DELL’INTERNO - DIPART. PUBBLICA SICUREZZA
http://www.interno.gov.it/it/ministero/dipartimenti/dipartimento-pubblica-sicurezza


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In collaborazione con il Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, TRANSCRIME(1) ha realizzato una ricerca che presenta un modello previsivo per i furti in abitazione.
Secondo lo studio, i furti in abitazione sono in crescita in molti paesi europei (ad eccezione del Regno Unito), soprattutto a partire dal 2008(2). Il loro impatto sui cittadini è molto forte, poiché si tratta di eventi spesso caratterizzati da gravi e durature conseguenze sul benessere psicofisico delle vittime.

Le possibili cause di tale incremento sono state individuate negli effetti della crisi economica e nella riduzione delle opportunità di lavoro (fattori che hanno favorito anche lo sviluppo di “bande specializzate” itineranti sul territorio europeo). Inoltre, la riduzione delle risorse economiche (pubbliche e private) destinate alla sicurezza può aver indebolito i sistemi di prevenzione e difesa, rendendo più attraenti e redditizi i furti in abitazione (anche in considerazione della difficoltà di identificare e arrestare gli autori di questo tipo di reato).

Lo studio indica che, in Italia, l’aumento dei furti in abitazione è stato maggiore rispetto ad altri paesi d’Europa: sono più che raddoppiati dal 2004 al 2013 (+127%). Nel 2004, sono stati registrati -  in media -  304 furti in abitazione al giorno; nel 2013, la media è passata a 689 casi ogni giorno.
Nel 2014, tuttavia, sono stati denunciati 251.433 furti in abitazione, un valore quasi identico a quello registrato nel 2013. Il fenomeno è diminuito nelle regioni del Centro (-4%), al Sud e nelle Isole (-6%), mentre al Nord la crescita è continuata (+3%), soprattutto nei comuni medio-grandi (tra 100 e 500 mila abitanti).
Un’analisi effettuata sulla base di un campione composto da 1.204 comuni italiani (35% circa della popolazione italiana) ha dimostrato che i furti si concentrano prevalentemente nei mesi da ottobre a gennaio, nei giorni di venerdì e sabato. Le ore più “pericolose” sono comprese tra le 8 e le 10 oppure tra le 17 e le 20.

In particolare, nella ricerca viene sottoposto a verifica - e applicato alle città di Milano, Roma e Bari - un modello previsivo sulla base del quale, poi,  vengono avanzati alcuni suggerimenti finalizzati al contenimento dei fenomeni criminosi, attraverso un approccio integrato tra misure di “prevenzione” e di “contrasto” (pattugliamento dei quartieri, maggiore sensibilizzazione dei cittadini nei confronti delle misure di sicurezza e dei sistemi di protezione, inasprimento delle sanzioni e certezza della pena).

Per un ulteriore approfondimento del tema in esame, si veda, ad esempio: “8° Rapporto sulla sicurezza in Italia e in Europa (Fondazione Unipolis)”, in Panorama Assicurativo n. 138, aprile 2015 (sezione “News”).
http://www.panoramaassicurativo.ania.it/admin/plugin/panorama/view.html?id=36654&est=1

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(1) Transcrime è il Centro interuniversitario di ricerca sulla criminalità transnazionale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e dell’Università degli Studi di Trento.

(2) Andamento del tasso di furti in abitazione in otto paesi europei (var. 2004-2008 e 2008-2013):

ITALIA:         +34% (var. 2004-2008);    +61% (var. 2008-2013);

FRANCIA:      -20% (var. 2004-2008);     +45% (var. 2008-2013);

GERMANIA:   -12% (var. 2004-2008);     +41% (var. 2008-2013);

SPAGNA:       +7% (var. 2004-2008);      +33% (var. 2008-2013);

GRECIA:        +120% (var. 2004-2008);   +28% (var. 2008-2013);

PAESI BASSI: -6% (var. 2004-2008);       +23% (var. 2008-2013);

BELGIO:        +9% (var. 2004-2008);      +21% (var. 2008-2013);

R. UNITO:     -15% (var. 2004-2008);     -27% (var. 2008-2013).