Panorama Assicurativo Ania

🇺🇸 Rischio di mercato

STATI UNITI: L’ESPOSIZIONE DELLE IMPRESE ASSICURATRICI AI RISCHI DEL SETTORE FINANZIARIO

"U.S. industry exposure to the financial sector in 2014” Capital Markets Special Reports Index


NAIC – NATIONAL ASSOCIATION OF INSURANCE COMMISSIONERS
http://www.naic.org/

CIPR - CENTER FOR INSURANCE POLICY RESEARCH
http://www.naic.org/cipr_about.htm


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E’ stata recentemente pubblicata - a cura di NAIC (l’Associazione degli Insurance Commissioners USA) e di CIPR (Center for Insurance Policy and Research) -  un’analisi dell’esposizione dell’industria assicurativa statunitense nei confronti delle imprese del settore finanziario.

Qui di seguito, alcune tra le principali evidenze:

  • Corporate bonds:
    nel primo semestre 2014 il comparto assicurativo ha incrementato dell’1,9% (in termini di book-adjusted carrying value-BACV) la propria esposizione nei confronti del debito di lungo termine  delle istituzioni finanziarie (circa 329,1 miliardi di dollari).
    Gli assicuratori danni, in particolare, hanno aumentato la loro esposizione del 3,9% (la quota riferita al comparto si è così innalzata al 24,3%); per i rami vita l’esposizione è cresciuta dell’1,7% (la quota è pari al 69,6%).

Nel report si illustrano anche i dati in termini di distribuzione geografica delle esposizioni, nonché la ripartizione in termini di credit quality e di maturity.

  • Azioni e partecipazioni:
    a fine 2013, l’esposizione delle imprese al rischio azionario era pari a 79 miliardi di dollari (ossia l’1,4% della liquidità  e delle attività complessivamente investite). Rispetto alle imprese vita, le compagnie danni tendono ad allocare in azioni una quota superiore delle attività destinate all’investimento, poiché la maggior liquidità delle azioni ordinarie meglio corrisponde alle caratteristiche di breve termine delle passività degli assicuratori danni. Per contro, il product mix delle imprese vita tende ad orientarle in maggior misura verso gli investimenti a reddito fisso.
  • Counterparty Risk:
    per gli assicuratori, l’esposizione a tale rischio – attraverso strumenti finanziari derivati – viene considerata tutto sommato modesta, anche se il valore (su scala nazionale) della counterparty risk exposure (al 31.12.2014) è risultato pari a 1,79 migliaia  di miliardi di dollari (il 32,4% della liquidità  e delle attività complessivamente investite).

Da ultimo, il documento riporta anche i dati relativi all’esposizione degli assicuratori nei confronti di alcune istituzioni finanziarie riconosciute come “sistemicamente rilevanti” dal Financial Stability Board. Fra esse vi sono anche due imprese assicuratrici (Globally Sistemically Important Insurers, “G-SIIs”): si tratta di MetLife e Prudential Financial.