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FINANZIAMENTI ALLE PMI: QUALE RUOLO PER LE ASSICURAZIONI ITALIANE?

“Finanziamenti alle piccole e medie imprese: quale ruolo per le compagnie di assicurazione?” “L’Atlante”, Newsletter di Prometeia

Daniela VIGGIANO


PROMETEIA
www.prometeia.it


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Nel numero di gennaio 2015 della newsletter “l’Atlante”, curata da Prometeia, è pubblicato un breve articolo dedicato al ruolo che possono svolgere le imprese di assicurazione italiane nel finanziamento delle piccole e medie imprese.

L’Autrice evidenzia come, negli ultimi due anni, si siano create le condizioni – regolamentari e di mercato – atte a favorire una maggiore diversificazione degli investimenti degli assicuratori in Italia, al momento fortemente concentrati sui titoli di Stato.

A livello europeo, dopo la pubblicazione (nel 2013) del “Libro Verde sul finanziamento a lungo termine dell’economia europea”, si è assistito alla presentazione del “Piano Juncker” e al lancio dell’European Fund for Strategic Investments (EFSI). Imminente è il varo dell’iniziativa per una Capital Markets Union.

A livello italiano il legislatore, per contrastare la restrizione del credito alle imprese, ha introdotto disposizioni fiscali più favorevoli rispetto al passato sugli strumenti di finanziamento alternativi al credito bancario (ad esempio, è stata offerta alle piccole e medie imprese la possibilità di ricorrere al finanziamento sui mercati attraverso l’emissione di titoli di debito, i mini bond). Nel decreto “Destinazione Italia”, è prevista per le assicurazioni la possibilità di investire in tali titoli, anche indirettamente attraverso fondi comuni, e in cartolarizzazioni. Il decreto “Competitività”, infine, ha consentito alle compagnie di erogare finanziamenti diretti alle imprese.

In recepimento di tali norme, IVASS ha modificato, con diversi interventi, la normativa secondaria che disciplina gli investimenti delle compagnie.

Prendendo in considerazione i limiti massimi ordinari di investimento previsti dalla normativa, esiste – secondo l’Autrice - un potenziale di investimento diretto nel tessuto produttivo italiano da parte delle compagnie di assicurazione pari a circa 50 miliardi di euro, equivalente, in base agli ultimi dati disponibili, a circa il 13% dei finanziamenti bancari a medio-lungo termine (oltre i 5 anni) alle società non finanziarie.

Il potenziale sale a 65 miliardi di euro nell’ipotesi in cui il finanziamento diretto si porti all’8% delle riserve tecniche, in deroga al limite ordinario previsto dalla normativa.