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🇮🇹 Calamità naturali

ASSICURAZIONE DELLE CALAMITÀ NATURALI IN ITALIA: CAUSE DEL “PROTECTION GAP”, STIMA DEI DANNI POTENZIALI, ESPERIENZE ESTERE

“Calamità idrogeologiche: aspetti economici” XIII Giornata mondiale dell’acqua – Accademia Nazionale dei Lincei Atti dei Convegni Lincei, 283 “Rischi catastrofali, rischi idrogeologici: alcuni aspetti assicurativi” Roberto MANZATO, Direttore Centrale ANIA


ANIA-ASSOCIAZIONE NAZIONALE FRA LE IMRESE ASSICURATRICI
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E' ormai noto che le calamità naturali siano diventate, negli ultimi decenni, sempre più frequenti e in grado di provocare danni sempre più consistenti. L'Italia non fa eccezione a questo trend, essendo oltretutto un paese particolarmente esposto al rischio di frane, alluvioni, terremoti. Contrariamente a quanto accade in altri paesi, tuttavia, in Italia non si è ancora provveduto a introdurre un sistema misto pubblico-privato per la gestione del rischio di calamità naturale. Il presente contributo fa il punto della situazione attuale dell'assicurazione delle catastrofi in Italia e propone alcune soluzioni tratte dalle esperienze estere.

 

L’Italia è un paese economicamente sviluppato e largamente esposto alle catastrofi naturali, per cui ci si aspetterebbe che le coperture assicurative dei beni contro le catastrofi naturali fossero molto diffuse. In realtà, al momento, si registra una situazione variegata ma di sostanziale sottoassicurazione.

Per quanto riguarda le aziende, l’offerta di polizze multirischio con l’estensione della copertura ai danni catastrofali è ampia e abbastanza diffusa; da recenti stime effettuate dalla società PERILS, specializzata in indici catastrofali per il mercato assicurativo, emerge che l’esposizione complessiva nel 2013 del settore assicurativo ai rischi catastrofali per quanto riguarda le aziende è elevata e stimabile in qualche centinaio di miliardi di euro (una quota importante dell’esposizione complessiva deriva dalle regioni Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, mentre risultano relativamente poco assicurate le aziende del Sud Italia e delle Isole).

Per quanto riguarda le abitazioni, invece, la diffusione delle coperture assicurative che prevedono l’estensione ai danni catastrofali naturali è tuttora limitata (in particolare, per il rischio idrogeologico l’offerta è marginale). La più recente statistica fotografa la situazione al 31 dicembre 2009, quando risultava che poco più del 40% delle abitazioni italiane censite da ISTAT erano assicurate per il rischio incendio, e di queste solo una piccola parte, stimabile nell’ordine di meno di un punto percentuale del totale, presentava l’estensione della copertura alle catastrofi naturali. In realtà tale percentuale è sottostimata se si considera la situazione attuale, poiché negli ultimi anni diverse imprese di assicurazione hanno introdotto, nel loro catalogo di prodotti multirischio per le abitazioni, la possibilità di estendere la copertura ai danni da catastrofi naturali.

Partendo da questi presupposti, l’Autore affronta i seguenti aspetti:

  • i motivi del sottosviluppo del mercato delle coperture assicurative contro le calamità naturali, distinguendo le ragioni relative alle domande da quelle concernenti l’offerta;
     
  • una stima dei danni potenziali al patrimonio abitativo italiano a seguito di terremoti e alluvioni;
     
  • una breve illustrazione di alcune esperienze estere nella gestione pubblico-privata dei rischi di calamità naturale.