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Fondi pensione, Investimenti

IL RUOLO DEI FONDI PENSIONE NEL FINANZIAMENTO DELL’ECONOMIA REALE: REPORT OCSE

“Annual survey of large pension funds and public pension reserve funds. Report on pension funds’ long-term investments”


OECD-ORGANISATION FOR ECONOMIC CO-OPERATION AND DEVELOPMENT
http://www.oecd.org


Link al REPORT


L’OCSE ha pubblicato i risultati dell’indagine biennale sul ruolo dei fondi pensione nel finanziamento degli investimenti a lungo termine. L’iniziativa è parte di un più ampio progetto su investitori istituzionali e  finanziamento dell’economia.

L’indagine si basa su un questionario di carattere sia qualitativo sia quantitativo rivolto a un campione di fondi pensione privati, pubblici e fondi sovrani di maggiore dimensione, dei quali analizza le strategie di investimento e i principali strumenti finanziari utilizzati. Obiettivo è – come detto – evidenziare il ruolo attuale e potenziale degli investitori istituzionali nel garantire una fonte di finanziamento stabile all’economia.

Nel 2013 i principali investitori istituzionali nell’area OCSE (fondi pensione, fondi comuni, fondi sovrani e imprese di assicurazione) possedevano 92.600 miliardi di dollari in asset, un livello superiore a quello precedente la crisi finanziaria. Nello stesso anno, il PIL complessivo dei Paesi OCSE è stato pari a 47.300 miliardi di dollari: si tratta, dunque, di un rapporto due a uno tra capitali gestiti e livello del Prodotto, rapporto progressivamente cresciuto a partire dal 2001.

Il ruolo di questi investitori nel finanziamento dell’economia reale, quindi, non può essere sottovalutato, a maggior ragione in una fase del ciclo economico e finanziario nel quale gli intermediari tradizionali (banche commerciali, banche di investimento) vedono indebolita la propria capacità di fornire credito all’economia.

Per quanto riguarda, in particolare, i fondi pensione privati e pubblici di dimensioni più importanti inclusi nell’indagine, il totale dell’Asset Under Management era pari a 3.900 miliardi di dollari alla fine del 2013. Gli attivi gestiti sono cresciuti nel 2013 del 9,7% e hanno ampiamente recuperato i livelli precedenti la crisi finanziaria.

Le strategie di investimento stanno tuttavia diventando sempre più complesse. Infatti, il quantitative easing negli Stati Uniti, l’elevato indebitamento che caratterizza alcune economie dell’Unione europea e il Giappone e i segnali economici contraddittori che provengono dalle economie emergenti rendono difficile individuare le opportunità di investimento.

Per evitare queste difficoltà sta crescendo tra gli investitori istituzionali il ricorso a strumenti finanziari quali gli hedge funds, il finanziamento diretto a progetti infrastrutturali, le tecniche di Alternative Asset Allocation, gli investimenti sostenibili e nel settore green.

A questi strumenti si aggiunge il passaggio progressivo dei fondi pensione a piani di accumulazione a contribuzione definita (che riducono i rischi finanziari potenziali a carico dei fondi), i percorsi di minimizzazione della volatilità del rendimento degli asset e l’aumento e la diversificazione degli investimenti nelle economie emergenti.