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🇮🇹 Demografia, Mortalità, Natalità

NASCERE E MORIRE IN ITALIA, OGGI. DUE RECENTI REPORT ISTAT

“Natalità e fecondità della popolazione residente” - Anno 2013 “Le principali cause di morte” - Anno 2012


ISTAT - ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA
www.istat.it


Link al REPORT - "Natalit e fecondit della popolazione residente"

Link al REPORT - Le principali cause di morte




L’ISTAT ha recentemente pubblicato due report che fanno il punto sull’evoluzione recente della natalità e fecondità, da un lato, e delle principali cause di morte in Italia, dall’altro.

Nel 2013 sono stati iscritti in anagrafe per nascita 514.308 bambini, quasi 20.000 in meno rispetto al 2012. Il dato conferma che è in atto una nuova fase di riduzione della natalità: oltre 62.000 nascite in meno a partire dal 2008.

Ancora più marcata la diminuzione delle nascite da entrambi i genitori italiani (-70.000 nell’ultimo quinquennio). Per quanto concerne il primo aspetto, questo avviene in larga misura perché le donne italiane in età feconda sono sempre meno numerose e fanno sempre meno figli.

Si avvertono inoltre le conseguenze del forte calo della nuzialità registrato nello stesso quinquennio (circa 53.000 nozze in meno). I nati all'interno del matrimonio, infatti, scendono per la prima volta sotto quota 400.000: nel 2013 sono appena 380.863, quasi 83.000 in meno in 5 anni.

I nati da genitori non coniugati si mantengono intorno a 133.000 nel 2013; tuttavia, a causa della forte diminuzione dei nati da coppie coniugate il loro peso relativo è salito ancora e raggiunge il 25,9%.

In lieve diminuzione per la prima volta anche i nati con almeno un genitore straniero (3.239 in meno rispetto al 2012), che ammontano a poco più di 104.000 nel 2013, pari al 20,2% del totale dei nati a livello medio nazionale (il 28% nel Nord e solo l'8% nel Mezzogiorno).

Diminuiscono in particolare i nati con entrambi i genitori stranieri, scesi a 77.705 unità nel 2013, 2.189 in meno rispetto al 2012. In leggera flessione anche la loro quota sul totale delle nascite, pari al 15% nel 2013.

Prosegue la diminuzione della fecondità avviatasi dal 2010: nel 2013 il numero medio di figli per donna scende a 1,39 (rispetto a 1,46 del 2010). Per le italiane l'indicatore nel 2013 è pari a 1,29 figli donna, per le cittadine straniere a 2,10.

Per quanto riguarda la mortalità, nel 2012 vi sono stati in Italia 613.520 decessi, con un tasso standardizzato di mortalità di 92,2 individui per diecimila residenti. La tendenza recente è caratterizzata da una riduzione dei tassi (-6% rispetto al 2007), ma da un aumento del numero dei decessi (+7%) per effetto dell'invecchiamento della popolazione.

Le cause di morte più frequenti in Italia sono le malattie ischemiche del cuore (75.098 casi), le malattie cerebrovascolari (61.255) e altre malattie del cuore (48.384).
Anche i tumori maligni figurano tra le principali cause di morte. Tra questi, con 33.538 decessi, quelli che colpiscono trachea, bronchi e polmoni sono la quarta causa di morte in assoluto e la seconda negli uomini.
Demenze e Alzheimer risultano in crescita: nel 2012 costituiscono la sesta causa di morte con 26.559 decessi (4,3% sul totale annuo).

Considerando il genere, si rileva una maggiore frequenza di decessi per malattie ipertensive, demenze e Alzheimer nelle donne, mentre negli uomini prevalgono tumori maligni di trachea, bronchi e polmoni e malattie croniche delle basse vie respiratorie.

Gli accidenti da trasporto rappresentano la principale causa di morte tra i 15 e i 24 anni (un terzo dei 1.321 decessi nei ragazzi, un quarto dei 464 decessi nelle ragazze), seguita dai suicidi.

Alle età più avanzate (oltre gli 85 anni) le cause più frequenti sono le malattie del sistema circolatorio, con prevalenza di cardiopatie (incluse le ipertensive) e malattie cerebrovascolari, ma tra le donne aumenta anche la quota di decessi per malattia di Alzheimer (7% sul totale).
Nel Nord e Centro demenze e malattia di Alzheimer, influenza e polmonite hanno un peso maggiore rispetto al Sud, dove invece risulta più elevato quello del diabete mellito.