UN PAESE A DUE FACCE: LE ECONOMIE REGIONALI NEL 2013 NELL’INDAGINE DI BANCA D’ITALIA
“L’economia delle regioni italiane. Dinamiche recenti e aspetti strutturali” Economie Regionali, n. 43, dicembre 2014
BANCA D’ITALIA
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Banca d’Italia ha pubblicato l’indagine annuale sull’andamento delle economie regionali.
La crisi e le due recessioni che hanno colpito l’economia italiana hanno ulteriormente allargato il divario tra le regioni del Centro-Nord e quelle del Sud.
Se la prima recessione - quella del 2008-2009 - ha colpito maggiormente i settori produttivi votati all’export e, quindi, in prevalenza le economie del Nord, il recupero meno vivace del biennio successivo (2010-2011) e la seconda recessione (2012-2013) hanno riguardato prevalentemente le regioni meridionali, con una forte contrazione della domanda interna.
Alla fine del 2013, il PIL delle regioni del Sud risultava inferiore del 13,5% rispetto a quello del 2007, a fronte di una contrazione del 7,1% nel Centro-Nord.
Un’altra variabile che ha mostrato una forte eterogeneità territoriale è l’occupazione: nel 2013, il tasso di disoccupazione del Centro-Nord è stato del 9,1%, contro il 19,7% delle regioni del Sud.
Il Mezzogiorno continua a essere caratterizzato da un minor peso dell'indebitamento sul reddito disponibile e da una minor quota di famiglie indebitate; il grado di vulnerabilità finanziaria di queste ultime, tuttavia, è maggiore rispetto quelle del Centro Nord.
Variabili quali consumi, risparmio e ricchezza delle famiglie testimoniano lo stesso fenomeno, ossia il crescente divario tra le aree territoriali della penisola.
Si tratta di differenze di carattere strutturale alle quali - segnala il report - la spesa pubblica cerca di porre rimedio, attraverso flussi imponenti di carattere redistributivo a favore delle regioni meridionali, pari al 3,2% del PIL nel 2012 (ultimo anno per il quale vi è disponibilità dei dati).