Panorama Assicurativo Ania

🇮🇹 Salute, Sanità

GLI ITALIANI RINUNCIANO SEMPRE PIU’ ALLE SPESE PER LA SALUTE. RAPPORTO TDM/CITTADINANZA ATTIVA

“Rapporto PiT Salute 2014: (Sanità) in cerca di cura ”


CITTADINANZA ATTIVA
http://www.cittadinanzattiva.it/


XVII Rapporto PIT Salute - PAGINA DI PRESENTAZIONE

PRESS RELEASE - "Presentato il XVII Rapporto PIT Salute (Comunicato Stampa, 30-Set-2014)


Lo scorso 30 settembre, il Tribunale Del Malato-Cittadinanza Attiva ha presentato il rapporto – giunto ormai alla XVII edizione -  che fornisce “un’istantanea” del sistema sanitario italiano con riguardo ad aspetti quali: servizi forniti e tempistica, accesso alle cure, costi a carico dei cittadini. La principale tendenza che emerge è la crescente propensione degli italiani a rinunciare alle cure sanitarie, ponendo così  rischio la propria salute.

Le cause del fenomeno sono molteplici, come indica l’analisi di 24.000 segnalazioni pervenute nel 2013 al Tribunale del Malato: si tratta di difficoltà di accesso alle cure (23,7% del campione, +5,3% rispetto al 2012) a causa di liste di attesa troppo lunghe (58,3%(1), -16% nel confronto con il 2012), eccessivo costo economico del ticket (31,4%, +21% sul 2012) e oneri troppo elevati per l’intramoenia (10,1%, rispetto al 2012: -5,3%).

Si risente in modo palese dei tagli alla spesa pubblica effettuati negli ultimi anni, che hanno contribuito ad assottigliare offerta e garanzie sanitarie riservate ai cittadini.  Molte segnalazioni pervenute al Tribunale del Malato (15,6%, in aumento rispetto al 2012) riguardano la grave situazione in cui versa l’assistenza territoriale, e, in particolare, l’insufficiente assistenza fornita da medici di base e pediatri (25,7%, +2,3%), soprattutto in riferimento a mancate visite domiciliari e a mancate prescrizioni. Una quota consistente delle segnalazioni riguarda, poi, presunti errori terapeutici e diagnostici (66%, +9% rispetto al 2012), soprattutto in ambito oncologico (25,6%, -1,7%).

Il report indica, inoltre, che:

  •  nel 2013 si è ridotto il valore procapite della spesa sanitaria privata (da 491 a 458 euro l’anno) e le famiglie italiane hanno rinunciato, complessivamente, a 6,9 milioni di prestazioni sanitarie private;
  • tra il 2007 e il 2013 la spesa sanitaria pubblica è rimasta sostanzialmente invariata (+0,6%) a causa del “giro di vite” sui conti pubblici, mentre la spesa out-of-pocket dei cittadini è aumentata (+9,2%) tra il 2007 e il 2012, per poi ridursi nel 2013 (-5,7%, a 26,9  miliardi di euro). Secondo la Corte dei Conti, nel 2013 gli italiani hanno pagato ticket sanitari per 3 miliardi di euro, con un incremento del 25% tra il 2010 e il 2013.

Il report è acquistabile attraverso il sito di Cittadinanza Attiva (http://www.cittadinanzattiva.it/gestione/negozio/index.php).

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(1) Il dato sulle liste d’attesa è così ripartito: esami diagnostici: 34,1%; visite specialistiche: 31,4%; interventi chirurgici: 27,1%.

Nello specifico - sempre in riferimento al 2013 -, il report indica alcuni esempi di tempi di attesa (medi) per alcune prestazioni sanitarie:

  • intervento di ernia discale: 24 mesi;
  • visita psichiatrica: 20 mesi;
  • mammografia: 14 mesi;
  • protesi al ginocchio: 12 mesi;
  • colonscopia: 11 mesi;
  • visita oncologica: 6 mesi.