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LO SVILUPPO DELLA RICCHEZZA FINANZIARIA NEL MONDO. ALLIANZ GLOBAL WEALTH REPORT 2014

“Allianz Global Wealth Report 2014”

Kathrin BRANDMEIER, Michaela GRIMM, Michael HEISE, Arne HOLZHAUSEN,


ALLIANZ
https://www.allianz.com/


Link alla PAGINA DI PRESENTAZIONE (23-Sep-2014)

Link al REPORT


A fine settembre, Allianz ha pubblicato la quinta edizione (2014) del “Global Wealth Report”, il periodico rapporto sulla ricchezza delle famiglie su scala mondiale (la ricerca  si riferisce a dati 2013  e prende in considerazione più di 50 paesi).

Secondo il report, il volume degli attivi detenuti dalle famiglie è aumentato lo scorso anno del 9,9%(1), il tasso di crescita più elevato dal 2003; ciò ha portato le attività complessive al livello record di 118 mila miliardi di euro.
La crescita è stata trainata dalla più che positiva performance dei mercati borsistici in Giappone, Stati Uniti ed Europa(2): le attività detenute in titoli hanno guadagnato il 16,5% (un risultato superiore anche a quelli registrati negli anni immediatamente precedenti la crisi finanziaria).

Il report, tuttavia, indica che non si tratta di una “riscoperta” dell’investimento azionario da parte dei risparmiatori: gli Stati Uniti, infatti, sono stati l'unica area in cui un volume consistente di nuove risorse sono state investite in azioni o altri titoli; le famiglie europee, invece, hanno invece continuato a mantenere il loro risparmio lontano da questa asset class. Gli autori indicano ancora, come problema di primaria importanza, il persistere di un contesto caratterizzato da bassi tassi di interesse.

A conti fatti, gli impatti dell’attuale politica della BCE sulle famiglie residenti nella zona euro si sono già resi palesi. I bassi tassi di interesse stanno costituendo non solo un ostacolo all'accumulo di asset a lungo termine, ma stanno anche avendo conseguenze dirette sul reddito, sotto forma di mancati interessi attivi e ridotti interessi sui prestiti contratti. Un calcolo ipotetico, sulla base dei tassi di interesse medi per il periodo 2003-2008, pone in evidenza che, ad esempio, le famiglie tedesche – caratterizzate da livelli relativamente bassi di debito – hanno subito, nel  periodo 2010-2014, sostanziali perdite in termini di mancati interessi: -23 miliardi (circa -280 euro procapite). Per contro, lo studio Allianz indica nei cittadini degli Stati europei dell’Europa meridionale i maggiori beneficiari della situazione attuale, con "interest rate gains" medi di oltre 1.000 euro procapite nell’ultimo quinquennio.

In conseguenza degli effetti della crisi finanziaria, in molte economie avanzate il risparmio è ancora “al palo” (ad esempio, -40% rispetto ai livelli pre-crisi nei paesi dell’Europa occidentale), una tendenza controbilanciata dal rapido accumulo di attivi fra le economie emergenti (favorito dall’aumento del reddito). Tra i risparmiatori, specialmente in Europa, i depositi bancari sono la forma preferita di “investimento”, che si traduce  nella tendenza a “parcheggiare” la liquidità, evitando l’investimento a lungo termine.  Quest’ultimo aspetto, sottolinea il report, avrà effetti deleteri sul futuro previdenziale di molti cittadini, proprio nel momento in cui l’invecchiamento della popolazione e la scarsa generosità dei sistemi pensionistici pubblici rendono più necessario, per le famiglie, garantire una corretta gestione degli investimenti nel lungo periodo.

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(1) L’aumento è stato del 27% rispetto al 2007.

(2) La crescita è stata particolarmente consistente negli USA (+11,7%), ma considerevole è stata anche in Giappone (+6,1%) e nell’Europa occidentale (+5,2%).