Panorama Assicurativo Ania

🇪🇺 Solvency II, Formula standard, Modelli interni

SOLVENCY II: LA PROPOSTA DI UN APPROCCIO INTERMEDIO TRA FORMULA STANDARD E MODELLO INTERNO

“The intermediate model for the Solvency of a financial institution”

Jan DHAENE, Karel VAN HULLE, Yaniv ZAKS


SSRN – SOCIAL SCIENCE RESEARCH NETWORK
http://papers.ssrn.com/sol3/DisplayAbstractSearch.cfm


Link allABSTRACT e al WORKING PAPER


L'avvicinarsi della data di entrata in vigore di Solvency II (1° gennaio 2016) rende necessaria un'accelerazione dei preparativi sia da parte delle imprese sia da parte delle Autorità di vigilanza. Particolarmente delicata è la scelta dell'impresa di assicurazione fra formula standard e modello interno per il calcolo del SCR e grandi sono le responsabilità del supervisor nel valutare l'autorizzazione all'utilizzo dell'eventuale modello interno. Per rendere più semplice il processo di avvicinamento a Solvency II, gli autori propongono una metodologia alternativa che permetta di raggiungere un compromesso fra formula standard e modello interno.

In base a quanto previsto dalla direttiva Solvency II, le imprese di assicurazione potranno calcolare i nuovi requisiti patrimoniali (SCR) utilizzando la formula standard o un modello interno, quest’ultimo destinato a essere approvato in via preliminare dall’autorità di vigilanza competente.

La complessità del modello interno può rappresentare una criticità per le autorità di vigilanza, non tutte ugualmente attrezzate per un lungo e difficile lavoro di controllo e verifica, da ripetere per le numerose imprese che decideranno di utilizzare questa soluzione. Spesso le autorità di vigilanza non possiedono al proprio interno le competenze e le conoscenze sufficienti per il processo di validazione dei modelli interni.

Si tratta di eventualità non così remote, se si pensa che un problema analogo si è presentato per il settore bancario in occasione dell’attuazione delle normative di Basilea II e Basilea III.

Il paper propone una metodologia alternativa che permette di raggiungere un compromesso tra formula standard e modello interno. Questo approccio “intermedio” si potrebbe dimostrare particolarmente utile per le piccole imprese di assicurazione e per l’esercizio di rami assicurativi di dimensione limitata, quando i dati interni sono insufficienti per sviluppare un modello robusto ma le ipotesi alla base della formula standard si rivelino eccessivamente restrittive. Il modello “intermedio”, inoltre, faciliterebbe grandemente l’attività di controllo da parte delle Autorità.

Dopo aver descritto l’approccio proposto, gli autori ne mostrano un’applicazione al caso del “Counterparty Default Risk”.