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LE PENSIONI IN ITALIA: PIU’ NUMEROSE, MA DI IMPORTO INFERIORE, QUELLE DELLE DONNE

“Trattamenti pensionistici e beneficiari: un’analisi di genere”


ISTAT – ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA
www.istat.it


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L’ISTAT ha pubblicato recentemente un report di analisi dei trattamenti pensionistici in base al genere dei beneficiari (maschi/femmine).

Nel 2012 sono stati erogati 23.577.983 trattamenti pensionistici: il 56,3% a donne e il 43,7% a uomini.

Le donne rappresentano il 52,9% dei pensionati (8,8 milioni su 16,6 milioni), ma l'importo medio annuo delle prestazioni di titolarità femminile è pari a 8.965 euro, il 60,9% di quello delle pensioni di titolarità maschile, che si attesta a 14.728 euro.

Tra il 2002 e il 2008, la forbice reddituale tra pensionati e pensionate è aumentata di 2,1 punti percentuali; a partire dal 2008 si è osservata una progressiva riduzione, che tuttavia ha mantenuto i livelli di disuguaglianza superiori a quelli del 2004.

Oltre la metà delle donne (52%) percepisce meno di mille euro, contro un terzo (32,2%) degli uomini.

Il numero di uomini (178.000) con un reddito pensionistico mensile pari o superiore a 5.000 euro è cinque volte quello delle donne (33.000).

Le disuguaglianze di genere sono più marcate nelle regioni del Nord, sia con riferimento agli importi medi delle singole prestazioni sia in relazione al reddito pensionistico dei beneficiari.

Il rapporto tra il numero di pensionati residenti e la popolazione occupata - rapporto di dipendenza - è a svantaggio delle donne: 90,2 pensionate ogni 100 lavoratrici, a fronte di 56,5 uomini ogni 100 lavoratori.

Anche il tasso di pensionamento (rapporto tra numero di pensioni e popolazione residente) è superiore tra le donne (43,1%) rispetto agli uomini (35,6%).