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🇺🇸 Calamità naturali

“TROUBLED WATERS”: SGUARDO AL PASSATO (E AL FUTURO) DEL NATIONAL FLOOD INSURANCE PROGRAM (NFIP)

“Troubled waters: the National Flood Insurance Program in historical perspective” – Journal of Policy History, Vol. 26, n. 3 (2014)

Scott Gabriel KNOWLES, Howard C. KUNREUTHER


WHARTON SCHOOL – UNIVERSITY OF PENNSYLVANIA (OPIM – Operation and Information Management Dept.)
http://opim.wharton.upenn.edu/


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Il National Flood Insurance Program (NFIP, istituito dal National Flood Insurance  Act del 1968) ha lo scopo di fornire una copertura assicurativa - con il sostegno del Governo - ai cittadini americani che vivono in zone a rischio di inondazione. E’ stato realizzato in concomitanza con la tendenza allo spostamento, evidenziatasi in quel periodo, di quote ragguardevoli della popolazione statunitense verso zone a rischio (aree costiere, pianure alluvionali, Stati caratterizzati da frequenti uragani).

Tale concentrazione di popolazione ha portato maggior ricchezza in aree fino a quel momento poco popolate, ma ha posto a maggior rischio un considerevole numero di persone, beni, proprietà: dal 2004 ad oggi, otto dei dieci uragani più costosi nella storia degli Stati Uniti hanno creato danni economici per 200 miliardi dollari, mentre nel solo 2012 i danni assicurati causati da inondazioni sono risultati pari a 58 miliardi. Le previsioni indicano, inoltre, il potenziamento e l’allungamento della stagione degli uragani negli USA, che si somma ad un aumento delle popolazioni costiere, stimato in un +8% entro il 2020.

In quarant’anni, per contro, il  NFIP si è rapidamente sviluppato: è stato calcolato che il numero delle polizze in essere a fine  2012 risultava superiore a 5,5 milioni,  per 1,28 mila miliardi di coperture; vi è maggior concentrazione negli stati costieri, come Florida e Texas, ad esempio, che da soli  rappresentano circa il 40% del programma NFIP nel suo complesso (per numero di polizze, raccolta premi, ed entità delle coperture).
Quanto al futuro, uno studio (2013) realizzato per la Federal Emergency Management Agency (FEMA) indica un aumento considerevole (+80%) delle polizze sottoscritte nell’ambito del NFIP entro il 2100. Tale aumento, viene ipotizzato nello studio, può essere ricondotto per il 30% alla crescita della popolazione e per circa il 70% alle conseguenze del cambiamento climatico.

A seguito degli effetti dell’uragano Katrina (2005), il NFIP si è ritrovato in passivo per 18 miliardi di dollari e il periodo compreso tra Katrina e l’uragano Sandy (2012) si è rivelato particolarmente oneroso per il fondo. Attualmente, il Tesoro statunitense sta sostenendo il fondo con un esborso pari a 27 miliardi dollari, necessari per far fronte agli obblighi assicurativi derivanti dagli effetti degli uragani verificatisi nel biennio 2004-2005, nel 2008 e nel 2012.
Nel luglio 2012, il Congresso statunitense ha approvato il Biggert-Waters Flood Insurance Reform Act(1) che ha sancito la riforma del NFIP e il rinnovo delle autorizzazioni ad operare. Un grave ostacolo al futuro sviluppo del fondo, tuttavia, è costituito dalla difficoltà di “pilotare” tale strumento dall’organizzazione originaria - che poggia pesantemente sul sostegno dello Stato -  a una moderna struttura “risk-oriented”.

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(1) Per un confronto, si veda: “Come cambia l’assicurazione del rischio alluvione negli Stati Uniti”, in Panorama Assicurativo n. 129, luglio 2014 (Sezione “Normativa”)
http://www.panoramaassicurativo.ania.it/admin/plugin/panorama/view.html?id=35896&est=1