TORNADO E AREE DENSAMENTE POPOLATE: UN ESAME DEL PASSATO PER PREPARARSI AL FUTURO. SWISS RE
US tornadoes: an examination of the past to prepare for the future. Modeling for a complex and growing peril
Megan LINKIN, Kirsten ORWIG, Dianna NELSON
SWISS RE
www.swissre.com
Secondo le risultanze di uno studio Swiss Re, nel recente passato si è assistito, negli Stati Uniti, a un progressivo aumento del volume dei danni economici causati dai tornado (o eventi similari).
I danni assicurati provocati dall’uragano Hugo (1989), ad esempio, avevano raggiunto la cifra – del tutto eccezionale per quegli anni – di un miliardo di dollari; attualmente, non solo è diventata caratteristica abbastanza comune raggiungere tale livello a fronte di un singolo tornado, ma la media annua dei danni provocati da simili eventi si aggira - secondo Swiss Re - intorno ai 5,5 miliardi di dollari.
A questo proposito, lo studio indica nell’aumento della popolazione e nel maggior sviluppo economico i due principali fattori scatenanti l’ “impennata” dei danni assicurati.
Lo studio in esame affronta il problema della mancanza di serie storiche relative agli impatti assicurativi provocati da tornado di grave entità, occorsi in aree densamente abitate e urbanizzate. A causa di tale lacuna, infatti, risulta ancora difficile la realizzazione di efficaci modelli probabilistici.
Per sopperire a tale gap, un apposito gruppo di lavoro ha sviluppato un modello di simulazione in grado di stimare – pur in assenza di serie storiche affidabili – le ripercussioni assicurative legate agli effetti di forti tornado su grandi città. Il modello prevede di “traslare” geograficamente i dati da zone poco abitate, ipotizzando gli effetti dei tornado su altre aree fortemente urbanizzate.
Le analisi sugli eventi e sui dati del passato permettono di evidenziare un aspetto cruciale del problema: non è esatto affermare che – come finora si è spesso ritenuto - le conseguenze dei tornado non possano avere impatti rilevanti sui grandi agglomerati urbani o sulle aree densamente popolate.