Panorama Assicurativo Ania

🇬🇧 Regolamentazione finanziaria

MEGLIO ESSERE ABBASTANZA PRECISI O PRECISAMENTE IN ERRORE? LA REGOLAMENTAZIONE FINANZIARIA TRA COMPLESSITÀ E SEMPLICITÀ

“Taking uncertainty seriously: simplicity versus complexity in financial regulation” Financial Stability Paper, n. 28, Maggio 2014

David ALKMAN, Mirta GALESIC, Gerd GIGERENZER, Sujit KAPADIA, Konstantinos KATSIKOPOULOS, Amit KOTHIYAL, Emma MURPHY, Tobias NEUMANN


BANK OF ENGLAND
http://www.bankofengland.co.uk


Link al PAPER


Il paper è dedicato al trade-off tra complessità e semplicità della regolamentazione finanziaria. Secondo gli autori è fondamentale comprendere se una regolamentazione finanziaria complessa, basata su modelli articolati e che necessitano di numerosi dati e informazioni, si rivela più efficace e corrispondente alla realtà dei mercati di una regolamentazione più semplice, basata su euristiche (cioè strategie di conoscenza) più facilmente realizzabili e, in altre parole, su regole più immediate. A introdurre lo studio viene, non casualmente, citato il famoso aforisma di John Maynard Keynes: “It is better to be roughly right than precisely wrong”.

Secondo gli autori:

  • metodi semplici possono talvolta essere più accurati e precisi di approcci complessi nella determinazione dei requisiti di capitale per le banche, in particolar modo quando non sono molti i dati a disposizione e i rischi connessi sono caratterizzati dall’avere una “coda larga”;
     
  • in uno scenario di crisi finanziaria, indicatori semplici si sono spesso dimostrati più efficaci nel prevedere i fallimenti bancari rispetto a  metriche più complesse;
     
  • sempre in un’ottica di previsione delle crisi bancarie, modelli decisionali basati su poche ed essenziali variabili si comportano meglio  e si rivelano comunque più semplici da comunicare rispetto a modelli basati sull’uso massiccio delle informazioni e di tecniche di regressione.

Secondo il paper, è più probabile che i sistemi finanziari siano caratterizzati dall’incertezza che dal rischio. Ciò significa, secondo la definizione di Frank Knight, che gli elementi non prevedibili sono predominanti rispetto a quelli misurabili e preventivabili. Di conseguenza, i modelli tradizionali di simulazione utilizzati anche nella regolamentazione rischiano di rivelarsi inadeguati, in particolar modo nelle situazioni limite come le grandi crisi finanziarie.
Al contrario, regole meno complesse, anche se maggiormente esposte a altri tipi di rischio (come quello di essere utilizzate per operazioni di arbitraggio regolamentare o per speculazioni) si rivelano più efficaci ed efficienti.